Magwihalmŏm... e non solo!

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    Il sovrano

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    Kameklandia era un Paese abbastanza povero, ovviamente non avanzato quanto Koopalandia. I cittadini non stavano male come i neri Goomba di Goombopoli, abbrustoliti dal sole cocente di quelle regioni lì: avevano una bella metropolitana nella capitale di Magwihalmŏm, luce e gas disponibili in maniera saltuaria sempre nella capitale, edifici puliti e curati… sempre nella capitale. Fuori dall’impronunciabile Magwihalmŏm, invece, c’erano fango e sporcizia dappertutto: sulle strade deserte, sui muri delle case e sulle facce dei Magikoopa affamati.
    L’hotel più lussuoso di Magwihalmŏm si trovava di fronte al palazzo del presidente Kamek (non il servo di Bowser; un altro Kamek). Tuttavia, rispetto agli standard che c’erano a IsolBowser, era comunque una topaia un pochino più grande delle solite topaie che si trovano in giardino.
    Bowser, insieme a Bowser Jr., Iggy Koopa, Larry Koopa, Kamek e i due servi Koopa № 100 e Koopa № 2, riposava nella camera più grande dell’hotel, lamentandosi di quell’architettura rozza e di quel panorama grigio che si poteva vedere dalla finestra. Infatti quella camera non era né in stile Bausea né in stile Sbausea, ma in uno sconosciuto stile Kameklandese chiamato Reonarŭdo.
    «Kamek, perché il tuo Paese fa così schifo? Che cos’è ’sto stile?» urlò il Re dei Koopa, scagliando contro il muro l’ennesimo piatto di frutta portatogli da un dipendente dell’albergo.
    «È lo stile Reonarŭdo», spiegò gentilmente il Magikoopa, mentre gli versava del tè kameklandese.
    «Che schifo! E chi è ’sto Reonarŭdo? Già dal nome si capisce che è estremamente impedito!»
    «Non si scaldi, mia istupidità», fece calmo Kamek, finendo di versare il tè e alzando la teiera in maniera elegantemente effeminata. «Domani deve incontrare il presidente Kamek, e il suo aspetto dev’essere impeccabile. Sa che la rabbia fa scogliere le corna… E io voglio che le sue corna siano integre per domani!»
    «Iggy, vieni qui!» Con un gesto della mano, il sovrano convocò uno dei suoi figli preferiti. «Dato che sei molto intelligente, ti do il compito di andare in giro per la città di M— Ehi, Kamek, come porco di goomba si dice?»
    «Magwihalmŏm, mio signore…»
    «Ecco, quella roba là. Vai in giro per la città e annota tutto. Esplora, parla con la gente del luogo, comprati da mangiare… Poi dimmi tutto quello che hai scoperto e, domani, io userò queste informazioni per sorprendere il presidente Kamek.»
    Bowser sorseggiò soddisfatto il tè, per poi fare una smorfia di disgusto dato che quel tè era Kameklandese e non IsolBowseriano.
    «Koopa № 100!» disse poi, approfittandosene per sputare tutto il tè che aveva deciso di non mandare giù. «Tu sarai la guardia del corpo del mio intelligentissimo figlio Iggy. Su, andate, spassatevela!»
     
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    Iggy si sentì chiamare dal padre.
    "Certo" ubbidì. Iggy era sempre stato il figlio modello per Bowser e, anzi, sapeva benissimo di essere uno dei prediletti e ci teneva tantissimo a questa posizione. Il fatto di avere una posizione importante nella gerarchia familiare e, di conseguenza anche in quella politica, era l'unica ragione che lo tratteneva dal riprendere il padre da certe evidenti prove di ignoranza assoluta, come la critica allo stupendo e bellissimo Reonarŭdo. Al Bowserotto piaceva veramente quello stile, tanto che quando uscì dall'albergo con Koopa № 100 e vide tutti quegli edifici con un'architettura così diversa da quella IsolBowseriana si sentì come travolto da un'onda di sentimenti contrastanti che lo fece quasi lacrimare. Ah! La bellezza di Reonarŭdo! Come potevano non capire la sua straordinaria magnificenza! Quegli edifici si stagliavano con un'andatura estremamente verticale, con quelle curve impossibili da realizzare, ma naturalmente sostenute con l'aiuto della magia, che aveva garantito un progresso incredibile nell'economia non fiorente del paese. Di fronte a lui si ergeva il palazzo del presidente colmo di decorazioni che raffiguravano le leggende tradizionali della Terra di Kameklandia e di archi a sesto acuto che sormontavano porte finestre. Ciò che più lo colpì furono le guglie staccate dal corpo dell'edifico e tenute insieme solo dalla magia (e di conseguenza raggiungibili solo dai Magikoopa), che si stagliavano nel cielo azzurro mentre riflettevano i raggi del sole. Era tutto coloratissimo ed accesissimo e solo uno stolto l'avrebbe definita un'architettura rozza e un panorama grigio. Era tutto così diverso dagli stili dell'isola, ma certe menti piccole non potevano comprenderlo.
    "Ah, meraviglioso, meraviglioso, meraviglioso!" esclamò. Non parlava con Koopa № 100 (figuriamoci se parlava con uno schiavo!), nonostante fosse proprio di fianco a lui, ma con se stesso. Spesso gli capitava di farlo. Piuttosto che parlare con uno schiavo era meglio parlare da solo, pensò.

    Estrasse dal suo guscio il suo manuale di Incantesimi e pozioni avanzate. Si trovava a Magwihalmŏm, a Kameklandia, nella terra dei Magikoopa. Era il momento perfetto per affinare le sue doti nelle arti magiche, nelle quali aveva sempre avuto un interesse particolare.
    "Eeeh...." disse a Koopa № 100 guardandolo con ripugnanza "Dirigiamoci a Kahmak, il centro della magia. Devo comprare delle cose." e gli scaricò addosso tutto le cose che aveva. Iggy odiava gli schiavi. Tiravano fuori il lato più sadico di lui che non mostrava mai alla società.
    Passarono per la piazza centrale della città, mentre il Bowserotto annotava sul suo taccuino le varie peculiarità della città. Arrivato a destinazione Iggy si fermò. Kahmak era il mercato vecchio di Magwihalmŏm. Era proprio come veniva descritta nei libri: quel posto, dove nei secoli passati si era sviluppata tutta l'economia della capitale, ora non era altro che un ammasso di bancarelle dove Magikoopa e Goomba allestivano i loro commerci illegali. Tuttavia il Koopa occhialuto sapeva bene che in mezzo a quegli squallidi mercatini si trovavano formule di magie, ingredienti e aggeggi magici kamekkiani ormai dimenticati dal mondo. Dopo aver comprato ciò che gli interessava, il suo occhio cadde su "L'angolo della magia oscura Goomba", una bancarella gestita da quattro Goomba con bende, borchie e coltelli, che aveva uno scettro rarissimo in esposizione, con la scritta "NON IN VENDITA" in Kamekkiano.
    "Accidenti... Quanto lo vorrei..." Poi gli venne in mente un'idea geniale e si girò verso Koopa № 100, mentre un sorriso terribile compariva sulla sua faccia. "Koopa № 100, prendi lo scettro che è lì in esposizione! Ah e portamelo direttamente al castello" Appoggiò il suo scettro sulla suo testa, riprese le sue cose e pronunciò due parole strane in Bowseriano Antico teletrasportandolo con la magia in mezzo ai Goomba pieni di borchie e coltelli, che erano felicissimi di avere finalmente del nuovo cibo da vendere. Iggy non voleva vedere il povero Koopa squartato e allora si teletrasportò da Bowser, riferendogli ciò che aveva visto nel tragitto.

    Bowser Junior era incontenibile. Era nel pieno della sua fanciullezza e doveva scaricare tutte le energie che aveva in corpo. Il principino correva su e giù per la stanza d'albergo urlando come un dannato e sbattendo con il guscio spinato contro i mobili costosissimi. Ad un certo punto, dopo aver sbattuto il mignolo del piede contro il muro, fermò la sua corsa impazzita e si accorse dell'edificio di fronte a lui.
    "Ehi Larry!" chiamò a sé il fratello "Voglio andare lì!" disse indicando la parte più alta dell'edificio presidenziale, ovvero una delle guglie staccate dall'edificio e levitante in aria con l'ausilio della magia.
    "Tu mi ci puoi portare verooooo???" poi sussurrò con aria maligna "Altrimenti lo dico a papà che non mi ci porti..."
     
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    Koopa N°100 aveva sempre ammirato Iggy ed era onorato di poter finalmente camminare al suo fianco. Il Koopa guardava meravigliato il Bowserotto che continuava a prendere appunti sul suo taccuino. I due passarono per le strade e, mentre Iggy sembrava molto interessato alle strutture della capitale, il servo si stava annoiando a morte, ovviamente non lo fece capire al Bowserotto perché cercava in tutti i modi di non deluderlo. Koopa N°100 si accorse subito che in realtà Iggy disprezzava gli schiavi, infatti continuava ad insultarlo e a considerarlo un rifiuto. Il servo aveva spesso sentito dire che Iggy era gentile con tutti i Koopa e i Goomba, cercava inutilmente di trattenere le lacrime mentre seguiva deluso il bowserotto. Successivamente arrivarono a Kahmak, Koopa N°100 vide alcuni Goomba che vendevano oggetti illegali dietro le bancarelle e sbiancò dalla paura ma continuò a seguire Iggy. Giunti davanti ad una bancarella Iggy si fermò e si girò verso il servo. Egli ordinò al Koopa di portare lo scettro in esposizione davanti ai quattro Goomba dall'aria minacciosa al castello; Koopa N°100, non ebbe nemmeno il tempo per formulare una risposta che, all'improvviso, venne teletrasportato in mezzo ai Goomba. Il servo guardò oltre la bancarella e vide Iggy lanciare un incantesimo per andare lontano da quel posto. Koopa N°100, che rimasto solo, restò immobile per pochi secondi, poi si ricordò dell'ordine impartitogli dal bowserotto. "Sì! Devo stupire Iggy portando questo scettro a Castelbowser" disse lo schiavo avvicinandosi alla teca dove era conservato lo scettro. Sollevò subito il coperchio e afferrò la bacchetta, il Koopa scavalcò prontamente il tavolo e lo scagliò dalla parte opposta schiacciando i quattro Goomba.
    Iniziò a correre per andare a Kaahaak, sapendo che in quella città c'era un famosissimo portale interdimensionale che serviva per raggiungere tutti i posti del MondoBowser.
    "Iggy sarà orgoglioso di me" disse felicemente il Koopa che teneva delicatamente tra le mani la bacchetta.
    Arrivò a Kaahaak dopo pochi minuti e corse velocemente nell'edificio spingendo violentemente tutti i Magikoopa e i Koopa in fila. Arrivato davanti alla guardia che aveva il compito di controllare i viaggi interdimesionai dei Koopa, puntò lo scettro sulla faccia del controllore.
    "Portami a Isolbowser, al decimo piano del castello di Bowser! Ah... Tieni questo portale aperto fino al mio ritorno, chiaro?"
    "Evvai! Ce l'ho fatta!" disse Koopa N°100 una volta entrato nella stanza di Iggy. Egli appoggiò lo scettro sul tavolino del Bowserotto e finalmente ebbe tempo per ammirare l'oggetto che il Bowserotto desiderava così tanto.
    Lo scettro era dorato mentre la punta di colore rosso fiammeggiante era stata fatta intagliando un rubino preziosissimo.
    Koopa N°100 si accorse che c'era un'etichetta attaccata sul manico dello scettro.
    "ATTENZIONE: non portare questo oggetto fuori dal territorio di Kameklandia. Se resta fuori dal confine per più di due ore si autodistruggerà creando un'esplosione immensa. Questo provvedimento è stato preso per tutelare la sicurezza dei cittadini poiché questo strumento dispone di una forza distruttiva immensa incontrollabile fuori dal territorio dei Magikoopa."
    Koopa N°100 andò saltellando verso il portale lasciando lo scettro nella stanza perché, essendo uno schiavo, non sapeva leggere.
    Ritornato di nuovo a Kaahaak il Koopa iniziò a correre per raggiungere Iggy all'Hotel.

    Larry guardò severamente Bowser Jr. "Non fare il Koopa viziato, io non ti ci porto... Ma se vuoi andare in quell'edificio non fare il Koopavigliacco e vacci da solo... Non ti fermerò. E se lo vuoi dirlo a nostro papà, beh... fallo pure, lui capirà! Non puoi andare dove cavolo vuoi bimbo" e detto questo andò lontano da Bowser Jr.
     
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    Bowser Junior: Ovviamente volevo che Kameklandia ricordasse la Corea del Nord. Perciò leggerò automaticamente le tue descrizioni delle volte a sesto acuto etc. come delle descrizioni di robe coreane ù.ú


    Una volta che Iggy Koopa e № 100 erano usciti dalla stanza, Bowser osservò il piccolo Junior che correva dappertutto, sbattendo il suo guscio spinato contro i mobili del rozzo stile Reonarŭdo. Ovviamente Bowser Jr. stava nella sua stessa camera d’albergo, quella all’ultimo piano di quell’albergo Kameklandese. Il Re dei Koopa guardò distrattamente Larry che sgridava il suo erede al trono, e convocò solennemente i due davanti al suo letto.
    «Larry Koopa... Non sei tu quello che educa il futuro Bowser X. Questo compito non spetta a te, ma a me. Kamek!» urlò, e il Magikoopa si materializzò all’improvviso. «Dammi un calderone pieno di zuppa Kameklandese!»
    Il fedele servo di Bowser, felice del fatto che il sovrano stesse finalmente apprezzando la sua cultura, fece comparire un pregiato calderone pieno di una vischiosa zuppa bollente, con pezzi di pesce e di carne che affondavano per poi risalire, come delle bolle in una lava lamp. Nonostante il metallo fosse rovente, Bowser prese quel calderone con le sue nudissime mani, ne annusò il contenuto, e sbatté tutto in testa al Bowserotto, rendendolo in un pasticcio ustionato pieno di quel liquame verso il basso colante.
    «Ow...» fece deluso Kamek. «Quella era la zuppa Khupha-juniŏ, me la preparava sempre mia mamma prima di morire aggredita dagli Yoshi...»
    «Ora sgrido te, Bowser Jr. Quello è il palazzo presidenziale! Che cosa vuoi fare, intrufolartici dentro? Ma dico! Questa io la chiamo ma-le-du-ca-zio-ne! Non ci si intrufola nelle case altrui in questa maniera. Kamek, un’altra zuppa Koopa Junior!»
    «Khupha-juniŏ», lo corresse il Magikoopa. Però si accorse dell’occhiataccia datagli dal glorioso sovrano dei Koopa, e decise di far materializzare un altro di quei calderoni.
    Bowser prese quel calderone, ne annusò il contenuto, ne prese una cucchiaiata e la ficcò in bocca al piccolo. «Che ti serva da lezione, ora sei costretto a bere questa roba terribile...»
    In verità quella zuppa era buonissima. Bowser la giudicava ingiustamente perché, a differenza dei pregiati piatti servitigli dai Koopa servi a CastelBowser, l’aspetto di quella pietanza non era così raffinato. Ma il sapore era impareggiabile, forse migliore di quello delle blande pietanze IsolBowseriane.

    Dopo la terribile sgridata, Bowser cacciò Bowser Jr. e Larry alla sala giochi dell’hotel, che si trovava al quinto piano, e osservò il palazzo presidenziale di Kamek (non il suo servo – lo sapete già). I tetti verdi erano ricurvi verso l’alto, nel tipico stile di quelle parti. I piani non erano altro che un ripetitivo susseguirsi dello stesso stile, il primo piano (non il piano terra perché quello è speciale) veniva replicato in maniera quasi esatta anche nel secondo, nel terzo, nel quarto – e così via – piano. Poi c’era quella parte architettonica sorprendente, ossia quella porzione del palazzo che, staccata da tutto il resto, galleggiava in aria. Secondo gli standard IsolBowseriani, Bowser padroneggiava molto bene la magia ma, comunque, non sarebbe mai riuscito a ricreare una cosa del genere. Tutto gli sembrava così alieno: che diamine di stile era il Reonarŭdo? Quelle forme erano così bizzarre, quell’accostamento di colori che non seguiva per niente i canoni Bowseriani... dove diamine era il fiore a zero virgola trentatré centimetri da ogni asse portante (stile Bausea)? e dove porco Boo si trovava il fiore a zero virgola trentaquattro centimetri da ogni asse portante (stile Sbausea)? Tutto era così strano: Bowser doveva sapere al più presto delle scoperte di Iggy per poter scoprire più cose riguardanti quel Paese che reputava così inferiore.
    «Kamek, dammi il leggimente. Devo scoprire cosa sta imparando Iggy adesso!»
    «Ma il leggimente non si può usare,» obiettò con rispetto il Magikoopa, ripulendo con uno straccio ammuffito le macchie di Khupha-juniŏ sul tappeto. «È illegale, per via di questa nuova moda che viene da Koopalandia... come si chiamava? Praivasi, ecco.»
    «Che sciocchezze, chi è che ha inventato questa cosa? Dammi il leggimente!»
    Kamek, riluttante, diede a Bowser il tecnologico aggeggio (in verità era magico, ma aveva anche un aspetto tecnologico, così da far pensare a coloro che lo utilizzavano che fosse qualcosa di moderno, ma in verità io vi dico che è magico punto e basta).
    Bowser lo accese e sentì: «[...] riprendere il padre da certe evidenti prove di ignoranza assoluta, come la critica allo stupendo e bellissimo Reonarŭdo [...] Era tutto così diverso dagli stili dell’isola, ma certe menti piccole non potevano comprenderlo.»
    «Ah, è questo quello che pensa di me quell’insulso Bowserotto! Ma... lo rispetto comunque per la sua intelligenza...» La voce di Bowser, inizialmente infuriatissima (infatti mentre pronunciava la prima parte di quell’enunciazione aveva lanciato il comodino contro un mappamondo, rompendo sia il comodino che il mappamondo), diventò calma e melliflua: ammirava tanto il Bowserotto.
    Dopo che Iggy, materializzatosi davanti a lui, gli ebbe raccontato tutto, Bowser gli chiese: «Quindi... quando guardavi queste cose, hai mai avuto dei pensieri impuri contro il sottoscritto, il sacro discendente di Bowser I, l’incarnazione terrena dell’unico Dio che tutto creò, crea e creerà?» Bowser tirava sempre in ballo la religione per dare una sfumatura tabù a ciò che chiedeva, così da intimorire l’interlocutore. «Tipo: “Ignorante Bowser che non sa niente e pensa che lo stile Reonarŭdo sia rozzo”? O, che ne so, che io disponga di un’ignoranza assoluta? Che sia una mente piccola
     
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    Iggy rimase scioccato per i primi secondi. Poi capì: era ovvio che suo padre doveva aver usato il leggimente di Kamek. Dopotutto lui disponeva di una vastissima conoscenza degli strumenti magici (portava appresso un libro che trattava proprio di quell'argomento!) e una delle principali ragioni per la quale gli interessava così tanto Kameklandia era proprio quella. Inoltre Bowser aveva ripetuto le stesse identiche parole che lui aveva pensato. E di fianco al tartarugone c'era proprio Kamek*! Insomma, era sicuramente opera del leggimente del Magikoopa. Ora che l'origine del problema era stata scoperta bisognava capire come risolverlo. Decise di affrontarlo il più diplomaticamente possibile.
    "Padre. In questo pianeta non siamo tutti uguali. C'è chi è più portato in qualcosa e chi più in un'altra. Io, per esempio, faccio della mia conoscenza il mio vanto principale, ma per quanto riguarda altri lati della mia persona, come il mio carisma o la mia capacità di comando... beh, lasciano molto a desiderare! Infatti, anche se certe volte siete un po' cocciuto e chiuso di mente, rispetto a Voi, nessuno nel Regno può competere con le Vostre capacità di comando e strategia di guerra. Credo di essere stato chiaro."

    Okay secondo me il metodo "ognuno può descrivere tutto" non è funzionale. Ecco perché:

    Junior svuotò la zuppa fino all'ultima goccia: era buonissima! Tuttavia cercò di non mostrare a suo padre quanto quella punizione non fosse in realtà un vero e proprio patimento per lui e così ad ogni sorsata aggiungeva un "Bleah" o un "Che schifo" per nascondere la sua gioia. Svuotato il calderone, il principino disse: "Va bene... Ho capito papiii..." e si sedette a gambe e braccia conserte, in segno di disappunto. In realtà non aveva ancora mollato l'idea di voler andare al palazzo presidenziale. In fondo nemmeno lui sapeva perché voleva così tanto andarci, ma dopotutto anche i Koopa al servizio di Bowser ormai non si facevano più domande sull'origine delle richieste del figlio del sovrano. Quando si impuntava su qualcosa doveva ottenerla, o meglio, gli altri dovevano dargliela. Infatti, dopo che Bowser ebbe finito con la ramanzina, i due furono spediti alla sala giochi, dove Junior poté esporre le sue idee. La sala era enorme, una delle più grandi dell'hotel, dove i facoltosi ospiti lasciavano i loro figli viziatissimi. Era rigorosamente nel classico stile Reonarŭdo. Junior si appropinquò al Bowserotto tutto ustionato e gli sussurrò:
    "Allora, il piano è cambiato: io vado nella camera di quel vecchio di Kamek e cerco fra le sue cianfrusaglie se c'è qualche aggeggio che può servirmi." Junior sapeva benissimo che Larry non era minimamente interessato alle sue sciocchezze, perciò aggiunse "Decidi tu se seguirmi o meno, ma pensa a quanti tesori nascosti ti perderai se non vieni adesso!" e sgattaiolò verso l'ascensore.
    Poco dopo arrivò alla stanza di Kamek (quello che in quel momento era con Bowser, che aveva il leggimente e che aveva dato il Khupha-juniŏ ai due Bowserotti quel giorno, e che ho segnalato con un asterisco) . Il principino usò la magia per sfondare la porta (era una delle pochissime magie che conosceva) e si mise a cercare nella stanza del Magikoopa. Ad un tratto notò un piccolo baule, con la scritta "VIETATO APRIRE". Incuriosito si avvicinò e lo aprì: dentro ci trovò un'arma che con tutta probabilità il mago aveva fabbricato da sé, come tantissimi altri aggeggi che Junior era solito usare. Junior lesse la scritta sull'arma. "THE FINAL DESTROYER- Questa pistola può distruggere tutto. Concreto o astratto che sia. TUTTO. Ricordi? Persone? Frasi? Il passato? C'è qualcosa che non ti sta bene e vuoi cambiarlo? Usa quest'arma!"
    Molto probabilmente il Magikoopa portava sempre con sé quell'arma in caso qualcuno si trovasse in pericolo, pensò, ma ormai le cose erano cambiate: perché era lui il proprietario di quell'arma adesso!
    Junior volle provarla subito: puntò la pistola contro un Goomba per strada e lo fece scomparire.
    "Evvai!"
    A quel punto il Bowserotto si diresse verso il palazzo presidenziale e, sparando alle guardie, ci entrò, facendo attenzione a non dare nell'occhio.
     
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    Koopa N°100, dopo qualche minuto, arrivò all'hotel dove vide Bowser e Iggy.
    "Ce l'ho fatta Iggy! Sei felice? Ho rubato lo scettro e poi l'ho portato a Castelbowser come mi hai ordinato." Disse saltellando il Koopa.
    "Posso eseguire altri ordini" aggiunse il servo inginocchiandosi davanti ai due.

    Larry, ustionato dalla zuppa bollente rovesciatagli da Bowser, iniziò ad urlare mentre tutto il Khupha-juniŏ gli era finito in bocca.
    "Che schifo!" disse il Bowserotto "Ha lo stesso sapore del burro cacao di Peach al gusto di lingua di Yoshi essiccata! Io odio questo gusto" e cominciò a vomitare.
    Mentre soffriva per colpa della schifosissima zuppa vide Bowser Jr. allontanarsi dalla stanza e allora decise di seguirlo: si alzò in piedi, (per fortuna aveva la sua bacchetta) fece un incantesimo per togliere il Khupha-juniŏ dal suo corpo e per guarire le proprie ferite. Poi raggiunse Bowser Jr. che era già nella stanza di Kamek.
    "Ehi, vai via... Non è saggio entrare nella stanza di Kamek... Sai anche tu che qui dentro sono presenti gli oggetti e i libri di incantesimi più pericolosi del MondoBowser... Un Koopabimbo di sei anni si ritroverebbe subito nei guai!"
    Bowser Jr. pareva ignorarlo, successivamente si avvicinò ad un baule con la scritta "VIETATO APRIRE".
    "Ehi! Non fare Koopacaz-zate! Non vedi che c'è scritto di non aprire questa cassa?" disse Larry arrabbiato, ma il bimbo irresponsabile e viziato non disse nulla e aprì il baule. Dentro trovò un'arma fortissima in grado di eliminare tutto.
    Bowser Jr., come al solito, si comportò in modo irresponsabile, sparando alle guardie per entrare nel palazzo presidenziale e uccidendo un innocente Goomba che stava solamente passeggiando per la strada. Larry doveva fermarlo: non poteva lasciare Bowser Jr. con tutte le guardie della villa.
    Il Bowserotto iniziò a pensare ad un piano per fermarlo, gettò lo sguardo dentro al baule aperto da cui era stata presa l'arma e vide una bacchetta di legno intagliata artisticamente con alcune placche d'oro inserite sul manico ."Wow! Conosco quest'arma! Serve per pietrificare i Koopa!" Larry saltò subito dalla finestra creando una morbidissima bolla sul terreno per non sfracellarsi una volta atterrato. Vide Bowser Jr. nel palazzo che continuava a far sparire le povere guardie che stavano solo facendo il loro lavoro. "Fermo!" Gridò Larry correndo verso l'edificio. Arrivato davanti a Bowser Jr. estrasse dal guscio l'arma e lo pietrificò. Poi lo sollevò da terra con la magia per portarlo all'hotel. Nessuno aveva assistito alla scena poiché aveva già fatto sparire la maggior parte delle guardie.
    Arrivati di nuovo nell'albergo (il Bowserotto aveva usato la magia per teletrasportare lui e suo fratello nella sala giochi) Larry prese l'arma che Bowser Jr. teneva ancora nelle mani per rimetterla nel baule di Kamek ma, all'improvviso, gli venne un'idea geniale: avrebbe nascosto quell'arma formidabile nel suo guscio per diventare il Koopa più forte del mondo e avrebbe dato la colpa a Bowser Jr perché era stato lui ad aprire la cassa.
    Il bimbo non si sarebbe ricordato nulla una volta risvegliato a causa dell'incredibile forza sprigionata dall'incantesimo (la magia che lo immobilizzava durava solo qualche minuto).
    Infine Larry, con tutta la forza che aveva, lanciò un incantesimo potentissimo: ora il leggimente non avrebbe più avuto effetto sul Bowserotto.
    "Papà..." disse Larry una volta arrivato davanti a Bowser "Ho cercato di fermare Bowser Jr. ma lui ha preso l'arma di Kamek per poter entrare nel palazzo presidenziale... Alla fine l'ho pietrificato ma aveva già ucciso molte guardie!"

    Edited by Koopa04 - 3/4/2020, 20:05
     
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    Come il narratore di questa avvincente storia ha già descritto in precedenza, nessuno aveva assistito al Bowser Jr. usante quell’overpowered bacchetta magica e svanente le guardie all’interno del palazzo reale di Kamek senz’asterisco. Tuttavia, la parola “nessuno” indica gli esseri viventi dotati di ragione (e, a seconda della scuola di pensiero, anche quelli non dotati di ragione, come i Koopistrici). Quindi, “nessuno aveva assistito al Bowser Jr. […]” non significa per forza che niente l’avesse visto. Infatti, le telecamere di sicurezza (e vi posso assicurare che a Kameklandia ce ne sono molte di telecamere di sicurezza) registrarono tutto, e ben presto gli addetti alla visione dei video di sicurezza si accorsero delle bravate combinate da questo piccolo Koopa fastidioso, egocentrico e puzzolente.
    Grazie all’intervento di Larry, quel piccolo Koopa fu riportato davanti al padre, il magnificentissimo Re di IsolBowser Bowser IX, e raccontò tutto. Bowser, giustamente, era su tutte le furie: come acciderbolina si permetteva quell’impertinentissimo tartarughino dal guscio spinato di rubare le armi kamekkose? E di uccidere le guardie del leader che si accingeva ad incontrare? Quel comportamento irrispettoso sarebbe potuto costare carissimo non solo al sovrano di IsolBowser, ma a IsolBowser stessa.
    Bowser fece un cenno a Kamek, che tirò fuori un altro aggeggio: il risucchiarmi. «Caro figliuolo,» disse a Bowser Jr., «non puoi possedere le armi di Kamek. Rischi di distruggere tutto ciò a cui tieni di più: i tuoi giocattoli, perché te li butterò; i tuoi amici, perché te li giustizierò, e il tuo amatissimo padre, perché ti rinnegherò. Adesso userò il risucchiarmi per riprendermi tutto ciò che hai rubato dal baule di Kamek.»
    Bowser prese quella meravigliosa scatola marrone, intagliata in maniera veramente intricata, e premette un pulsante con la punta dell’artiglio che si trovava sul suo dito indice. All’improvviso la scatola si aprì, e iniziò a risucchiare tutte le armi decorative che si trovavano in quella stanza: le raffinate spade kameklandesi, gli scudi usati centinaia di anni addietro in occasione delle famose battaglie di Podioromnago. Alla fine risucchiò anche il Final Destroyer di Kamek che, però, sorprendentemente, non proveniva dal guscio di Bowser Jr., bensì da quello di Larry Koopa.
    Bowser osservò distratto la pistola, prima di ridarla a Kamek. «Quindi,» iniziò calmissimo, «Larry Koopa: hai fatto la spia, dando la colpa a Bowser Jr., ma poi hai deciso di tenere quest’arma nel tuo guscio? Sai che il tuo errore è molto più grave? No, aspetta, non è vero, Bowser Jr. ha praticamente ucciso delle guardie innocenti… Ok, ma comunque anche il tuo errore è grave. Torna in camera!»

    Iggy arrivò poco dopo e iniziò a giustificare i pensieri impuri che aveva avuto a proposito dell’infallibile sovrano Bowser IX.
    «[…] anche se certe volte siete un po’ cocciuto e chiuso di mente—» «Silenzio!» La voce di Bowser, forte come il verso di un’anatra da paté alla quale era stato somministrato, con un tubo e una pompa, il settimo pasto del giorno, interruppe il contorto ragionamento del Bowserotto. «Guarda che ho sentito, forte e chiaro, ciò che hai detto sulla mia cocciutaggine e sulla mia chiusura di mente. Non è che se le scritte sono più piccole allora io non le sento eh! Ti vorrei riportare alla mente il fatto che il sottoscritto sia uno degli intellettuali più influenti di IsolBowser. Sei ancora giovane… La quantità di libri che ho letto io è forse il triplo della tua: ho pure scritto trattati di filosofia e un libro sull’arte del ricamo. Tu, invece, sei solo un adolescentello che si crede colto. Ovviamente sei intelligente, ma ti manca ancora l’esperienza che rende me mille volte più saggio. E quando critico le usanze di questo luogo… scusa Kamek… lo faccio perché ho le mie ragioni. Ti vorrei punire Iggy, ma sono sicuro che le mie parole stiano già agendo come una punizione… Fanno male, eh? La verità a volte è difficile da mandar giù. Ma la sofferenza è un passo inevitabile nel lungo percorso per raggiungere la virtù. Che questa mia sgridata ti serva da lezione, Iggy.»
    Bowser parlava come un padre buono e caritatevole: non riusciva ad essere spietato nei confronti di Iggy. Severo sì, giusto sì, ma spietato no. Non sarebbe mai riuscito a sbattergli un calderone rovente in testa.

    Era ora di cena. Bowser, Bowser Jr., Kamek, Iggy e Larry erano sistemati su un lungo tavolo pieno di pietanze del luogo: Kalamaki bolliti, Koopistrici sgusciati, zuppe di Goomba et cetera adornavano ulteriormente quella tovaglia finemente ricamata, e il profumo rilasciato da questi piatti era irresistibile. Bowser, però, rabbrividiva: nonostante il profumo fosse buono, quelle carni misteriose erano sistemate in maniera poco elegante, ossia a mollo in zuppe, casualmente disposte sui piatti senza un criterio… Il re si alzò, facendo cadere la sedia dietro di sé, e se ne andò. Kamek guardò i Koopa rimanenti: dal suo sguardo si poteva capire che desiderava caldamente che provassero quelle pietanze. Il Magikoopa era molto fiero delle sue origini, e l’atteggiamento di Bowser, in realtà, lo offendeva assai, anche se preferiva non dimostrare alcun segno di sconforto.
    Koopa № 100 e Koopa № 2, invece, si trovavano in disparte: Bowser aveva ordinato loro solo delle crocchette (di cosa non si sa).
    Koopa № 2, l’adorabile serva bambina, disse: «Lo so che hai molta fame, ma ricordati che dobbiamo sempre servire i nostri capi.» Con una manata, afferrò le sue crocchette e, con un’altra manata, prese quelle davanti a Koopa № 100. Poi si diresse a passo spedito verso il tavolo con i due Bowserotti, Bowser Jr. e Kamek, e distribuì con un largo sorriso il cibo che sarebbe dovuto, invece, finire nel suo stomaco e in quello di Koopa № 100.
    «Che brava che sei!» esclamò il Magikoopa intenerito, accarezzandole la testa.
     
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    Iggy ringraziò velocemente Koopa N°100, anche se ebbe per un attimo l'idea che stesse mentendo: davvero era riuscito a farcela? Tuttavia non ci pensò su troppo: quando, finito il soggiorno a Magwihalmŏm, sarebbe tornato al castello avrebbe visto con i suoi occhi se il servo diceva il vero o meno.
    "No. A posto. " rispose al servo. Un po' era dispiaciuto

    Bowser Junior si risvegliò nella camera di Bowser. Non ricordava nulla. Perché era lì? Che cosa era successo? Sentiva un dolore fortissimo alla testa, come se un Categnaccio l'avesse colpito sulla fronte, i suoi arti erano tutti indolenziti e faticava a muoversi. Si ricordava solo che era a CastelBowser, con i Bowserotti e poi un vuoto incredibile.
    Si guardò intorno: quello non era di certo CastelBowser. Era un edificio bruttissimo e decisamente non IsolBowseriano. L'odore gli ricordava molto quello di Kamek, ma probabilmente era perché il Magikoopa era lì davanti. Oltre a lui notò Larry, delle guardie Koopa che lo tenevano e Bowser, che di fronte a lui confabulava qualcosa che il principino non riusciva a comprendere, sia perché il dolore alla testa era talmente forte da impedirgli qualsiasi sforzo comprensivo, e sia perché non sapeva la ragione per la quale si trovava lì. Di una cosa però Junior era sicuro: aveva fatto un'altra ragazzata delle sue.
    Improvvisamente Junior vide delle armi librarsi in aria e volare dentro un oggetto. Junior non capiva nulla di quello che succedeva, ma vide che ora tutti ce l'avevano con Larry e non più con lui, quindi tutto sommato non andava così male.

    Iggy rispose: "Capisco benissimo. Ma la Vostra è una violazione della privacy! I pensieri sono qualcosa di libero, nessuno può interferire su ciò che pensiamo! Anche volendo io non potrei mai fermare il mio flusso di pensieri: sono liberi, o meglio, devono esserlo!"
    Raramente faceva uscire la sua parte ribelle ma credeva fermamente in quei valori che sosteneva. Il leggimente non gli era mai piaciuto come strumento, nonostante adorasse gli strumenti magici.
    Si congedò e ritornò nella sua stanza (staccata da quella di Bowser) a riflettere. Per prima cosa si lanciò un incantesimo per proteggere se stesso dal leggimente, onde evitare ulteriori problemi, poi si distese sul letto e pensò. Sapeva che era tra i preferiti di Bowser, e quindi non doveva avere comportamenti che avrebbero potuto comprometterlo. Detto questo decise di continuare il suo lavoro di ricerca sulla terra di Kameklandia.
    Si ricordo di Koopa N°100 e della sua disponibilità: prima di cena piombò davanti a lui e gli disse:
    "Mi serve la spada Bambamba che si trova al castello, in camera mia. È una spada con scritto quel nome sopra" si fermò "Ah giusto... dato che non sai leggere e dato che potresti avere problemi con le guardie, visto che potrebbero non riconoscerti, fatti accompagnare da Junior. All'andata ti teletrasporterò io, al ritorno usa il portale che c'è in camera mia." era fin troppo buono. Forse il fatto che quel servo era riuscito a completare una delle sue missioni impossibili lo stava facendo diventare buono con lui.

    La cena era deliziosa: Iggy divorò due porzioni di Kalamaki bolliti mentre Junior trangugiò un'intero calderone di Khupha-juniŏ (evidentemente non ricordandosi che era stata la sua punizione). Sebbene il cibo era molto diverso da quello isolano, Junior sembrava apprezzare i piatti che venivano portati a tavola. Il principino voleva sapere cos'era successo ai suoi ricordi, ma Iggy gli aveva detto di andare al castello.
    Dopo cena Junior attraversò un portale che Iggy aveva creato e si ritrovò nel nulla: c'erano solo rocce, macerie e acqua nei dintorni.
    "Che cosa è successo?! Dovrei trovarmi a CastelBowser!"
    In effetti Junior si trovava dove dovrebbe trovarsi CastelBowser, ma il castello non c'era più: era totalmente distrutto, e come quello anche IsolBowser. L'esplosione dello scettro portato da Kameklandia aveva distrutto non solo il castello, ma anche tutta l'isola.
     
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    Larry non aveva mai visto la scatola che Bowser teneva in mano e, dopo aver capito che quella macchina era in grado di risucchiare tutte le armi, iniziò a sudare freddo. La sua potentissima arma ora era nelle mani di Bowser, il quale, sorprendentemente, non sembrava per niente arrabbiato.
    "Io non ho fatto niente! Sono innocente!" disse Larry al padre. "Ho solo cercato di proteggere Bowser Junior. Avrei rimesso l'arma nel baule ma ho pensato che fosse più saggio riferire prima tutto a te!" aggiunse il Bowserotto. Poi il sovrano gli ordinò di tornare nella sua camera e quindi Larry andò via arrabbiato.

    Koopa N°100 stava camminando per i corridoi dell'Hotel quando all'improvviso incontrò Iggy. Il Bowserotto gli ordinò di andare di nuovo a Castelbowser per recuperare una spada. Il servo pensò all'inutilità della missione: perché mandare un Koopaservo e l'erede al trono di Isolbowser nella sua camera per prendere una spada? Non poteva aprire un portale direttamente al castello e prendere l'oggetto da solo? E non poteva tenere il portale aperto per qualche secondo in più, così da poter facilitare la missione? Tuttavia Koopa N°100 non osò esporre i propri pensieri.
    "Certamente! Non ti deluderò Iggy!" disse il servo chinando il capo in segno di rispetto.
    Successivamente, quando il servo era ancora con Iggy, una guardia disse che la cena era pronta.
    Koopa N°100 era affamatissimo poiché non mangiava da due giorni, ora che finalmente poteva assaporare le crocchette che aveva preso Bowser, Koopa N°2, la serva bimba, le prese tutte con le mani per distribuirle agli altri, all'altro tavolo. Lo schiavo alzò di scatto la testa e disse a Koopa N°2: "Hai ragione, dobbiamo pensare prima a loro" facendo un sorriso di 360 denti.

    Larry era seduto vicino a Bowser Junior, il quale beveva con gusto il Khupha-juniŏ, il Bowserotto cercò più volte di trattenere il vomito vedendo suo fratello bere la schifosissima zuppa. Per dimenticare il terribile sapore del burro cacao di Peach al gusto di lingua di Yoshi essiccata, Larry prese un calderone con dentro un'altra zuppa.
    "... Che schifo! Sa di stomaco di Waluigi stagionato con un retrogusto di gomme da masticare al gusto di rossetto di Peach ammuffito!"
    Nello stesso momento arrivò Koopa N°2 che iniziò a distribuire delle crocchette. Larry cercò ancora una volta di trattenere il vomito ma alla fine vomitò addosso a Koopa N°2 che era davanti a lui.
    "Oh Scusami tanto! Ho cercato di trattenere il vomito ma, come vedi, non ci sono riuscito."

    Dopo la cena Koopa N°100 seguì Bowser Jr. e i due entrarono nel portale creato da Iggy. "Oh mio Bowser Primo!" disse il Koopa quando vide il bellissimo castello ridotto in macerie. "Cos'è successo?" chiese poi a Bowser Jr. "Anzi, non importa, dobbiamo subito informare Re Bowser!" e detto questo si tuffò (afferrando anche Bowser Jr.) nel portale che stava per richiudersi.
    Arrivato nella stanza vide Bowser e iniziò a parlare: "Mia Mostruosità... Ecco... Io e Suo figlio Bow-" Il povero servo che non aveva ancora avuto il tempo per formulare una frase venne interrotto dal notiziario in televisione.
    "Attenzione!" disse un Magikoopa. " L'isola di Isolbowser è esplosa, l'oggetto che ha causato tale esplosione, tuttavia, non è stato ancora trovato. La stima dei morti supera i dieci milioni. Questo sarà un momento buio per Isolbowser... Ma che dico? Isolbowser non esiste più"

    Edited by Koopa04 - 4/4/2020, 20:12
     
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    Ok, abbiamo troppe sottotrame da seguire… Le ho messe in ordine cronologico nella seguente parte. Non mess-uppate le parti!

    «Ho solo cercato di proteggere Bowser Junior. Avrei rimesso l'arma nel baule ma ho pensato che fosse più saggio riferire prima tutto a te!» Questa fu la goccia che fece traboccare il cratere ricolmo di lava. Già Bowser aveva deciso di non rovesciare un altro calderone rovente in testa al Bowserotto… Nonostante tutta quella gentilezza, quell’ingrato esserino aveva pure deciso di mentirgli.
    «Non va bene così. Volevi tenerti l’arma. Essendo tuo padre, ti conosco meglio di qualsiasi altro Koopa. Smettila di mentire. Sei solo uno sciocco brutto e deforme. Non meriti la mia parsimonia. Meriti solo la mia ira. Kamek, dammi la frusta.»
    Il Magikoopa sobbalzò: l’ultima volta che Bowser aveva usato la frusta era quando Roy Koopa aveva ucciso l’ottavo Bowserotto, Ciampi di Koopa. Da quel momento, il Re dei Koopa aveva giurato su se stesso che non avrebbe mai riutilizzato quello strumento di punizione, perché esso lo riportava a un periodo molto buio della sua vita – uno in cui uno dei suoi figli era morto, e lui aveva fisicamente ferito un altro dei suoi figli.
    «Non avrei mai voluto farlo… Ma tu non mi lasci altra scelta.» Il sovrano stava lacrimando, e iniziò a frustare Larry. Le frustate in sé non facevano male, perché la frusta era fatta di piume… Era il profondo significato di quella punizione che feriva sia il percuotente che il percosso.

    Dopo aver sgridato Larry, a Bowser toccava pure sgridare il suo figlio prediletto Iggy. L’adolescentello stava comportandosi in maniera estremamente arrogante.
    «Ma la Vostra è una violazione della privacy!» «Basta con la praivasi!» lo interruppe, visibilmente infastidito, il sovrano. La sua voce tornò normale e paziente: «Io queste mode dal mondo liberale di Koopalandia non le capisco. Ma per favore, se vuoi fare il liberaluccio di turno, lascia la nostra nobile casata. Va’ a vivere con il popolo e smettila di disprezzare i servi! Solo così prenderò sul serio le tue cavolate sulla praiv- – già si era dimenticato la parola – … quel che l’è. Qua a Kameklandia le cose stanno andando per il verso giusto. Anzi, loro sono pure più avanti! Potrebbero essere rozzi e incapaci nelle arti, ma quando si tratta di instaurare un sistema di sorveglianza, sono ancora più svelti di noi!»

    Durante la cena, Larry vomitò su un’innocente Koopa № 2. Se avesse vomitato su Koopa № 100, Kamek avrebbe sgridato il servo. Ma in questo caso c’erano due fattori: prima di tutto Larry aveva appena subito l’umiliante punizione della frusta; inoltre, il servo in questione era l’adorabile Koopa № 2.
    «Oh, bellissima bimba piccolinissima, carinissima e sbacciuchiosissima…» Il Magikoopa prese in braccio Koopa № 2 e la baciò dappertutto, mentre la puliva con la magia.
    «Mi dispiace di aver deluso Larry Koopa…» disse piangendo Koopa № 2.
    Si liberò dalle braccia di Kamek e si diresse dal Bowserotto, abbracciandolo e iniziando a piangere su di lui.

    Bowser non faceva caso a ciò che stava per dirgli il servo Koopa № 100. Neanche il fatto che Bowser Jr. fosse stato illegalmente riportato a CastelBowser per un’avventura insensata sembrò smuoverlo da ciò che stava facendo in quel momento, ossia seguire il notiziario. Non capiva la lingua Kameklandese, ma grazie a un dispositivo magico creatogli da Kamek, sentì forte e chiaro: «La stima dei morti supera i dieci milioni.»
    Il sovrano si sentì mancare. Che cos’era successo? Gran parte dell’isola era in fiamme, dieci dei cinquanta milioni di abitanti dell’isola erano morti. L’esplosione sembrava essere partita da CastelBowser, ed era per questo che c’erano così tante vittime: il castello si trovava nella zona più densamente abitata dell’isola. Bowser si girò e afferrò Koopa № 100, gridando: «Sia dannata Kameklandia! Ci hanno portati qui, per poi sganciare una bomba sulla nostra isola!»
    Kamek, con le lacrime agli occhi, corse verso di Bowser, gridando ripetutamente “No!”, ma quando si fu avvicinato abbastanza, il sovrano lo afferrò per la gola, sollevandolo e lanciandolo via.
    Per colpa di Iggy, che per motivi puramente egoistici aveva costretto Koopa № 100 a riporre nel castello una potentissima bacchetta magica, erano morti 10 milioni di Koopa (e Goomba): quel puzzolente, deforme, brufoloso e antipatico spilungone era la causa di un evento di dimensioni apocalittiche. Quello Bowser, però, non lo poteva sapere.
    Il sovrano andò subito da Iggy: ovviamente, tra tutti quelli che erano rimasti (Kamek giaceva strozzato sulla moquette), era la persona più intelligente. Voleva consultarsi con lui.
    «Iggy,» la voce del sovrano tremava; non era mai successo prima, «IsolBowser è ora un mucchio di macerie. L’esplosione sembra essere partita da CastelBowser.»
    La TV nella stanza di Iggy (le TV a Kameklandia devono sempre essere accese) disse all’improvviso: «Più precisamente, l’esplosione è partita dal decimo piano, da quella che sembrerebbe la camera di Iggy Koopa.»
    «Ok, quel che l’è», continuò il sovrano. «Penso che sia stata colpa dei Kameklandesi. Tutto questo era un complotto: ci hanno invitati qui con la scusa di un incontro ufficiale con il presidente Kamek, ma in verità ci vogliono rapire. E intanto hanno bombardato la nostra amata IsolBowser!» Bowser stava quasi per piangere. «Dobbiamo fare qualcosa», continuò, «dobbiamo uccidere il presidente Kamek! Vai, mi fido di te: intrufolati nel palazzo presidenziale e riferiscimi tutto ciò che vedi. Tutto quello che pensi che possa essere utilizzato contro di loro. Prove della loro colpevolezza. Portati Larry: prima ero arrabbiato con lui, ma ora ci sono cose ben più importanti a cui pensare.»
    Il sovrano, che fino a poco prima appariva potente e ieratico, crollò devastato su una poltrona e sospirò, con lo sguardo perso nel vuoto.
     
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    Bowser Junior fu risucchiato dal portale e si ritrovò di nuovo nell'albergo. Era in lacrime: non riusciva a credere che la sua casa, dove era cresciuto e aveva trascorso tutta la sua vita, fosse completamente distrutta. Com'era potuto succedere? Fra le lacrime riuscì a intravedere le immagini del notiziario kameklandese, che mostravano le immagini del disastro e grazie all'aggeggio di Kamek riuscì anche ad ascoltarlo: i numeri si aggiravano intorno ai dieci milioni di morti. Junior urlò come un forsennato e pianse tantissimo. Com'era possibile? Tutti al castello erano morti? Anche i suoi fratelli, Wendy, Roy e gli altri Bowserotti non c'erano più? E tutti gli abitanti di IsolBowser che ogni giorno lo salutavano? Non aveva idea di quanto fossero dieci milioni, ma sicuramente erano tanti, e fra quelli c'era gente che Junior conosceva e frequentava ogni giorno. Cosa ne sarebbe stato della sua vita ora?
    Superato il momento di tristezza iniziale subentrò la rabbia. Doveva trovare quella sottospecie di Goomba che aveva trasformato la sua vita in quel modo! Junior ascoltava il padre con orgoglio mentre strozzava Kamek il traditore e mentre discuteva del piano su come uccidere il presidente di quella schifosa regione. In un certo senso incolpare i Kameklandesi aveva un senso. Junior, con un impeto di rabbia, saltò sul cadavere di Kamek e lo schiacciò, poi lo trafugò prendendo il risucchiarmi e il leggimente dal suo corpo.
    "Mi potranno servire in futuro, magari"
    Se li mise nel guscio spinato e si fece un incantesimo di protezione al guscio (è uno dei primissimi incantesimi che insegnano, per difendersi dai maniaci), cosicché nessuno avrebbe potuto togliere qualcosa da lì, tranne lo stesso Junior di sua spontanea volontà.

    Iggy vide suo fratello e il servo tornare dalla sua geniale e sensatissima missione, uscita dalla sua brillantissima mente, non eseguibile con mezzi meno dispendiosi e semplici e con un nobile e grandissimo scopo. Avrebbe dovuto ringraziarli per lo sforzo, ma, come tutti i membri della famiglia, era paralizzato alla vista del notiziario: CastelBowser distrutto? No, peggio, rasa al suolo. Qui si parla di 10 milioni di morti! Tutte le persone con le quali aveva vissuto fin da piccolo! La sua famiglia! Iggy non trovava una ragione in tutto questo. Chi poteva essere stato? Solo una mente infima, rozza e crudele, con un cervello non pienamente sviluppato poteva aver fatto una cosa simile! Quando sentì che il tutto era partito da camera sua si sentì mancare e si adagiò su una poltrona. Tutti i suoi oggetti preziosi! I suoi reperti archeologici! Lo scettro che aveva appena rubato! Perché avevano scelto camera sua? Il colpevole doveva essere trovato ed essere punito immediatamente. Giurò che avrebbe strangolato il colpevole con le sue stesse mani, fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto.

    L'idea di suo padre di uccidere il presidente Kamek non sembrò essere di suo gradimento, non c'era nessuna prova contro il regno ospitante. Tuttavia aveva appena sperimentato come ragionare con suo padre fosse inutile e controproducente: se ci teneva alla sua posizione nella Famiglia Reale non poteva assolutamente controbattere a decisioni simili.
    Iggy decise quindi di usare la magia Hagastaana Olvetum, o detta più comunemente Resurrezione e Controllo. Iggy puntò la bacchetta su Kamek morto e dalle viscere del Magikoopa uscirono tutte le ossa, che andarono a formare un Tartosso.
    "Perfetto. Io controllerò il Tartosso da qui. In pratica potrò vedere e muovermi attraverso di lui, ma almeno non rischierò di farmi alcun male. E sicuramente non riusciranno mai a risalire a me perché questa magia non lascia tracce di alcun tipo."
    Si rivolse a Larry: "Cerca anche tu di non lasciare tracce, abbiamo già perso il castello, non vogliamo perdere altro"
    Detto questo lanciò un incantesimo di invisibilità su Larry e il Tartosso.
    A questo punto il Tartosso/Iggy entro nel palazzo pianissimo senza farsi notare da niente e nessuno. Il palazzo presidenziale era la perfetta rappresentazione dello stile Reonarŭdo: era perfettamente rigido, squadrato e con una gigantografia enorme del presidente Kamek di fronte a loro. Salì silenziosamente le scale (sempre senza essere notato) e arrivò alla sala presidenziale: il presidente sedeva davanti a tre gigantografie, rappresentanti lui e i due grandi presidenti Kamek della storia di Kameklandia: il presidente Kamcheka, colui che aveva riunito i regni di Kameklandia, e il presidente Kamhack, il padre dell'attuale governante. Tartosso/Iggy, senza che niente e nessuno lo notasse, arrivò davanti al presidente e gli mangiò la testa, poi, dato che Iggy aveva reciso il legame della magia Hagastaana Olvetum, esplose, causando la distruzione della sala presidenziale.
     
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    Larry guardò spaventato Bowser. "No, papà... Ti prego! La frusta no!" disse il povero Bowserotto gettandosi ai piedi del padre. Larry si ricordò di quell'episodio tremendo che aveva sempre voluto dimenticare. Gli tornò in mente la terribile scena in cui Bowser frustava violentemente Roy davanti al corpo senza vita di suo fratello. Il Bowserotto stava piangendo mentre suo padre lo feriva con quella stessa frusta usata in passato per Roy.
    Dopo qualche minuto Larry tornò nella sua stanza, era tutto ferito ma fece subito un incantesimo per rimarginare le ferite. Tornato in camera si addormentò sul suo letto ma venne svegliato dal notiziario in televisione. Il Bowserotto vide con orrore Castelbowser ridotto in macerie.
    "Sì! Questo è il nostro castello!" disse Larry e subito prese il traduttore magico di Kamek dal guscio.
    "Dieci milioni di morti?!" il Bowserotto pensò a tutti i Koopa innocenti che erano morti nell'esplosione e a tutti gli oggetti preziosissimi presenti a Castelbowser ormai distrutti. "Il colpevole sarà di sicuro il presidente Kamek!" Pensò Larry e sfondò con un calcio la porta dell'hotel per raggiungere gli altri.

    Intanto Koopa N°100 era nella sua stanza, era ancora traumatizzato dopo aver visto il castello distrutto. "La bomba è esplosa nella stanza di Iggy?" pensò il Koopa. "Menomale che Bowser e i Bowserotti sono ancora vivi!" Ma all'improvviso il servo iniziò a sudare. Aveva una teoria:
    "Forse è stato lo scettro che ho portato al castello a provocare quest'esplosione! Iggy mi ha chiesto di portarlo a Castelbowser e di metterlo nella sua stanza... Forse lui sapeva tutto!" pensò il Koopa che si agitava sempre di più. All'inizio pensò che fosse più giusto informare Bowser: raggiunse la porta della sua camera ma poi si fermò. Non poteva mettere nei guai Iggy, il suo idolo. Aveva sempre ammirato il Bowserotto per la sua intelligenza e sicuramente si sarebbe pentito se fosse stato lui a rovinare i piani di Iggy.
    Koopa N°100 non sapeva cosa fare, quindi si sdraiò sul suo letto e iniziò a piangere.

    Bowser ordinò a Iggy e a Larry di andare nella villa del presidente Kamek per trovare alcune prove della sua colpevolezza.
    Larry, non volendo deludere ancora una volta suo padre, obbedì. "Certo papà, ci penseremo noi!" e detto questo raggiunse Iggy.
    "Ehi! Ma che cavolo stai facendo?!" Disse Larry al fratello. Iggy stava usando l'incantesimo della resurrezione e del controllo! Ma c'era un problema... Kamek non era morto! Il Magikoopa, completamente cosciente, urlava dal dolore mentre il Bowserotto usava la magia per togliergli tutte le ossa che aveva in corpo. "Ma sei impazzito? Non vedi che Kamek è ancora vivo? Così lo stai uccidendo!" Urlò preoccupato Larry, ma era troppo tardi: tutte le ossa del Magikoopa si unirono nuovamente formando un Tartosso.
    "Perfetto. Io controllerò il Tartosso da qui." disse con calma il Koopa che pochi secondi prima aveva ucciso il servo più fedele di Bowser.
    Larry era estremamente confuso e piangeva poichè aveva visto morire davanti ai suoi occhi Kamek, il Magikoopa che lo aveva servito da sempre, ma non poteva assolutamente interrompere la missione. Diede un'ultima occhiata al corpo martoriato di Kamek e uscì dall'Hotel.
    Grazie alla magia di Iggy il Tartosso e Larry erano diventati invisibili. Il Bowserotto, attraversando la strada, arrivò nel palazzo del presidente Kamek. "Iggy... Non fare più Koopacaz-zate, capito?" sussurrò Larry al Tartosso.
    Dentro la decoratissima villa del presidente Larry rimase incantato dallo stile Reonarŭdo e dalle gigantografie che rappresentavano i presidenti di Kameklandia.
    "Non fare rumore... Dobbiamo solo osservare!" bisbigliò il Bowserotto. Ma Iggy, che non aveva capito niente, fece avvicinare il Tartosso al presidente e gli ordinò di mangiare la sua testa.
    "Ma cosa fai Iggy?! Sei un Koopaglione! Hai seguito attentamente gli ordini di nostro padre? Secondo me no! Dovevamo solamente trovare degli indizi!" Larry non si era mai agitato così tanto: suo fratello, prima ha ucciso il miglior servo di Bowser e poi ha anche mangiato la testa del presidente!
    Larry era ancora all'ingresso della stanza quando il Tartosso esplose. Fortunatamente il Bowserotto era stato abbastanza veloce da creare una bolla di protezione. "Ok, Iggy voleva uccidermi." Disse furioso Larry dopo essere atterrato fuori dall'edificio. Prese immediatamente il suo scettro e si teletrasportò da Bowser. "Papà! Non c'è più bisogno di cercare le prove perché questo..." e puntò lo scettro sulla faccia di Iggy " Questo l'ha ucciso con il Tartosso!"
     
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    Junior saltò sul corpo di Kamek, che poco prima era stato strangolato da Re Bowser. Il Magikoopa si rialzò e impugnò il muso del giovane Koopa, che quindi *NON* prese il risucchiarmi e il leggimente.
    «Non vedi che siamo in un mega problemone? CastelBowser e parte di IsolBowser sono completamente distrutti, e Bowser sta incolpando il governo di Kameklandia. Ovviamente non abbiamo fatto niente. E tu che cosa vuoi fare? Impossessarti dei miei aggeggi magici?»
    Il Magikoopa diede un giocattolo a Bowser Jr., sperando di distrarlo, e iniziò a usare la sua sfera magica per vedere che cos’avesse causato quell’esplosione. Molto strano: l’esplosione proveniva dalla stanza di Iggy. Kamek guardò per bene tutto ciò che era accaduto, rallentando diverse parti, e cambiando angolazione diverse volte. Vide uno scettro molto sospetto. Ingrandì su di esso, e capì subito di che cosa si trattava: era uno di quegli scettri che non poteva essere rimosso da Kameklandia! Kamek cliccò sullo scettro e ripercorse tutti gli eventi che l’avevano portato fino alla stanza di Iggy. Vide perciò come il Bowserotto avesse costretto Koopa № 100, lanciandolo in mezzo alla folla di Goomba, dicendogli poi di riportare quell’arma a CastelBowser. Era tutto iniziato da quello stramaledetto spilungone brutto e puzzolente!
    Kamek continuò a guardare il notiziario e sospirò. Poi tolse il giocattolo a Bowser Jr. e spiegò: «Adesso mi sacrificherò per portare tutto come prima. Forse perderò la vita. Ma 10 milioni di vittime sono davvero troppe.»
    Il Magikoopa sollevò la sua bacchetta, e concentrò in essa tutte le molecole d’aria in quella stanza. Poi pronunciò un intricatissimo incantesimo, e tutte le sue energie vitali passarono all’interno di quella bacchetta, prosciugandolo come l’uva sultanina. Tutti i pianeti si scontrarono fra di loro, mandando schegge e asteroidi verso il pianeta, che vennero deviati dalla potenza emanata dalla magia di Kamek. Stelle lontane anni luce esplosero; molti buchi neri evaporarono; molte galassie si smembrarono… Il Magikoopa riaprì gli occhi, e scoprì di trovarsi nella stanza di Iggy minuti prima dell’esplosione. Afferrò immediatamente lo scettro e richiuse gli occhi. Si risvegliò nella stanza di Bowser, con lo scettro ormai ridotto in polvere (era migliaia di volte più debole della magia che il Magikoopa aveva appena eseguito, e quindi si era sbriciolato). Il Magikoopa era tutto sanguinante: sapeva che sarebbe morto da un momento all’altro se non avesse recitato un altro incantesimo per guarirsi. Lo recitò in men che non si dica e guarì.
    Stette lì sdraiato sulla moquette, con il fiatone, e spiegò a Bowser Jr. che aveva riaggiustato tutto. Il notiziario in TV fu subito interrotto da un altro servizio, con un Magikoopa sorpresissimo che diceva: «A quanto pare tutto è tornato alla normalità. Qualcuno deve aver eseguito un potentissimo incantesimo per risistemare tutto. Quella persona, probabilmente, è già morta adesso.» Kamek sorrise: era ancora vivo e vegeto.

    All’improvviso arrivò Iggy, che recitò l’Hagastaana Olvetum. Perché lo stava facendo? Soprattutto a una persona che era ancora viva? Le ossa di Kamek lacerarono la pelle e si composero in un automa. Iggy non voleva sporcarsi le mani: era disposto a uccidere pur di non andare lui stesso nel palazzo di Kamek (il presidente)! Ma era d’accordissimo nel mandarvi Larry… Quel Koopa magro e brutto aveva appena deciso di uccidere un eroe… solo per facilitare la sua missione. Ma in quella sala c’erano tre testimoni: Larry e Bowser Jr. Il terzo testimone era Koopa № 2 che, anche se non l’ho descritta prima, si trovava lì per puro caso e aveva visto tutto, pure il sacrificio di Kamek. E ah, c’era anche un quarto testimone, ossia BOWSER STESSO (!!), che aveva deciso di tornare nella sua stanza dopo aver assoldato Iggy e Larry. Una scena del genere non se l’aspettava.

    All’interno del palazzo presidenziale, mentre Larry seguiva lo scheletro di Kamek, guidato da un incapace Iggy, Kamek (il presidente) osservava le gigantografie di suo padre e di suo nonno. Sapeva che, da lì a poco, sarebbe morto. Egli era un mago molto potente, e sapeva già come sarebbe finita la sua vita. Non sentì i passi del Tartosso che, per ordine di Iggy, era super silenzioso, ma sentiva quelli di Larry.
    «Siete arrivati per uccidermi…» La voce del Magikoopa era calmissima. «E io accetto il mio destino. Perché, però? Iggy: l’esplosione è stata causata dalla bacchetta che hai rubato dal mercato di Magwihalmŏm. Sei tu la causa, e adesso sei venuto ad uccidere me? Sai che non fermerai questo sistema, vero? Mio figlio diventerà il nuovo presidente, e tutto tornerà come prima. L’unica differenza è che, con la mia morte, una dichiarazione di guerra a IsolBowser sarà assicurata. Iggy: non solo hai rischiato di spazzare via mezza IsolBowser, ma hai anche garantito una certissima distruzione della tua madrepatria da parte delle nostre truppe… Sei davvero un disastr—
    Lo scheletro di Kamek si pappò la testa di Kamek, per poi esplodere, distruggendo quella lussuosa sala finemente decorata in stile Reonarŭdo.

    Iggy e Larry ora si trovavano nuovamente al cospetto di Bowser. Il sovrano osservò con calma il palazzo presidenziale di fronte a lui, tutto in fiamme. All’improvviso le fiamme scomparvero: i Magikoopa che lavoravano lì si erano accorti del disastro, e avevano cercato di nasconderlo.
    «Questo l'ha ucciso con il Tartosso!» urlò Larry, puntando il dito contro Iggy che, pigro com’era, non si era mosso da lì. (Che strano: come mai Bowser non l’aveva fermato mentre muoveva il Tartosso? Si trovavano tutti nella stessa stanza…)
    «Iggy, non ti voglio sgridare, perché sei il mio figlio prediletto… Ma hai appena fatto un disastro. Non solo hai ucciso Kamek, ma hai anche ucciso Kamek. Figliolo,» disse rivolgendosi a Bowser Jr., «mi spieghi che cos’ha fatto Kamek quando non c’ero? È stato lui a riportare tutto alla normalità?» Se Bowser Jr. gli avesse detto la verità, Bowser si sarebbe imbestialito: non solo Iggy aveva ucciso Kamek, ma anche un eroe della patria.

    Venti minuti più tardi, irruppero le truppe nella stanza di Bowser. Il sovrano se l’aspettava. Le truppe, però, sembravano sapere qualcosa di più profondo. Infatti, anziché andare dal Re dei Koopa, andarono da Iggy.
    Un soldato si fece avanti e disse: «Hai dieci secondi per decidere. O prendiamo te, o prendiamo una persona a tua scelta in questa sala.»
    In quella sala c’erano Bowser, Bowser Jr., Larry Koopa e Iggy (i servi erano altrove). Ovviamente Iggy non avrebbe potuto scegliere i soldati: doveva decidere se sacrificarsi e venir preso, o fare la schiappa e dire o “Bowser”, o “Bowser Jr.”, o “Larry”, così condannando ingiustamente chi non aveva colpe. Quell’insulso Bowserotto aveva già distrutto IsolBowser, e poi ucciso chi l’aveva completamente riportata alla normalità (che eroe… al contrario di quello spilungone di cacca), e poi ucciso persino un leader autorevole che non c’entrava nulla. Meritava solo di morire… ma l’avrebbe fatto? Si sarebbe consegnato ai soldati? O avrebbe tradito la propria famiglia?
     
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    1) No, Kamek è morto per me. Re Bowser ha scritto che lo ha strangolato e quindi era aperto ad interpretazioni e io ho volutamente interpretato che il Magikoopa era morto. Quindi, dato che nella mia parte avevo descritto che Iggy aveva fatto questo e quell'altro ad un cadavere, e che lui crede che Kamek non è in vita, anche se adesso gli altri hanno interpretato quell'episodio diversamente, Iggy deve per forza continuare sulla sua linea (altrimenti tutta la mia parte precedente non avrebbe più senso).
    2) Ho letto male altre cose e Iggy si è comportato di conseguenza. Anche in questo caso devo far aderire ciò che è stato veramente scritto e come l'ha interpretato Iggy, altrimenti non si capisce.


    Bowser Junior urlò dalla paura quando vide il corpo di Kamek muoversi. Passata la paura, ritornò la rabbia.
    "È colpa tua! Confessa! Sei stato tu a uccidere tutti quei Koopa innocenti! A uccidere i miei fratelli! Volevi far felice quello schifo!" e indicò il faccione del presidente Kamek ritratto in una fotografia di fronte a lui. "O forse volevi soffiare il posto di Re a mio padre?"
    Kamek gli diede un giocattolo ma Junior lo scaraventò via. Vide che il Magikoopa stava guardando dentro una sfera magica: ci guardò dentro anche lui e scoprì così la verità sulla questione.
    "Ma... ma allora abbiamo tutti sbagliato! In realtà è colpa di Iggy! Di mio fratello! Ma... perché?" si sentì perso. Davvero suo fratello aveva fatto una cosa simile? Non poteva essere: doveva sicuramente esserci un errore. Magari Iggy non sapeva che quello scettro potesse scatenare un'esplosione simile; ma allora perché aveva mandato lui e Koopa N°100 a prendere lo scettro, e non ci era andato lui se non ne conosceva gli effetti catastrofici? In effetti gli era venuto il dubbio in un primo momento, e ora che il quadro era completo capiva tutto: Iggy aveva premeditato tutto fin dall'inizio.
    Il principino cadde su se stesso: suo fratello, il Koopa bellissimo ed intelligentissimo della famiglia su cui tutti facevano affidamento li aveva traditi. Si mise le mani al volto, non potendo credere a quello che aveva appena visto nella sfera magica.
    Kamek si riprese il giocattolo e disse che sarebbe andato a rimediare tutto il disastro causato dal Bowserotto.
    Il principino vide il Magikoopa librarsi in aria e sparire con un puf. Poco dopo riapparve in mezzo alla stanza, tutto sanguinante. Junior, per la seconda volta in pochi minuti, urlò spaventato, ma questa volta perché credeva di perdere il suo caro mentore. Adesso che sapeva dell'innocenza di Kamek non poteva permettersi di lasciarlo morire.
    "Nonono, Kammy kammy ci sei?" disse Junior con le lacrime agli occhi. Fortunatamente il Magikoopa non era in fin di vita e si curò da solo con un incantesimo. Spiegò al piccolo come aveva fatto ad aggiustare il castello e la conferma arrivò dal notiziario: il castello sembrava tornato alla normalità, così come i suoi abitanti. Junior saltò dalla gioia e abbracciò Kamek:
    "Grazie grazie grazieeee! Sei il miglior Magikoopa della storia di IsolBowser!"

    Le ossa di Kamek uscivano dal suo corpo strappandosi lentamente dalla carne, mentre il Magikoopa urlava straziato dal dolore. Bowser Junior guardava quella scena inorridito: cosa stava facendo Iggy?! Probabilmente aveva scoperto che Kamek possedeva il suo segreto e voleva farlo fuori? Allora il prossimo a morire sarebbe stato lui? Junior gridò inorridito e, quando il Tartosso uscì da Kamek si gettò sul corpo del Magikoopa piangendo a dirotto: colui che l'aveva cresciuto, che gli aveva insegnato a leggere e a scrivere e che per lui era sempre stato come un padre ora giaceva lì a terra, tutto aperto e piatto come un palloncino sgonfio. Junior continuò a piangere a dirotto ininterrottamente. Ma non doveva aver paura: doveva farsi coraggio e denunciar quel mostro di suo fratello. Si fermò e quando rialzò la testa dall'ammasso di pelle che una volta aveva nome Kamek, vide Larry che accusava Iggy. Questo non faceva che confermare le sue supposizioni: il Bowserotto stava pianificando una rivoluzione contro Bowser.
    A questo punto il Koopa intelligentissimo con gli occhiali iniziò con un monologo terribile, senza fondamento né filo logico: era come se non avesse alcuna idea di ciò che stava succedendo. Era chiaro che era con le spalle al muro e che i suoi reati erano stati scoperti. Per questo, quando il padre interrogò Junior su ciò che era avvenuto con Kamek, il principino non aveva nulla da temere: poteva dire la verità. Prese un respiro profondo, si asciugò gli occhi e disse:
    "Kamek ha compiuto il più nobile dei sacrifici. Ha fatto ritornare IsolBowser a com'era prima dell'incidente. È l'eroe più grande di tutta IsolBowser, e tu, Iggy, l'hai ucciso!"

    Iggy non capiva nulla di quello che stava succedendo e guardava la scena con occhi ebeti e la bocca spalancata senza riuscire a proferire parole di senso compiuto, se non versi senza senso: stavano accadendo cose strane ed inspiegabili di fronte a lui. Kamek era appena stato ucciso (così credeva il Bowserotto), ma nonostante tutto si continuava a muovere, faceva magie e parlava anche mentre lui gli estraeva le ossa dal corpo. Era molto sospetto, tuttavia l'intelligentissimo principe concluse che si trattava solamente di riflessi post mortem: dopotutto aveva visto con i suoi occhi il Magikoopa strangolato da Bowser. Non si fece problemi e introdusse il Tartosso nella sala presidenziale. Poi provò a ricordarsi gli ordini di Bowser: "introfulati nel palazzo presidenziale... uccidi il presidente Kamek". Iggy mosse il Tartosso fino alla sala presidenziale. Ad un certo punto il presidente si mise ad implorare per la sua vita cercando appiggli senza senso: lo accusava di essere lui la causa della distruzione di IsolBowser! Ma figuriamoci! Ad Iggy scappò una risata e diede l'ordine al Tartosso di divorare la testa del presidente, dopodiché si scollegò. Larry stava cercando di dirgli qualcosa ma il Koopa più intelligente di tutta IsolBowser era troppo felice.
    "Sì! Missione completata!" Il Bowserotto alto e profumato si sentiva realizzato. Wow, una missione così importante portata a termine! Si girò verso suo padre dicendo: "Sì! Quel Goomba schifoso del presidente Kamek è morto!"

    A quel punto però entrò Larry, che, puntando il dito contro il fratello, lo accusava di orribili cose, come tentato fratricidio e di non aver rispettato la missione. In effetti aveva fatto male i calcoli e si era scollegato troppo presto dal Tartosso, mettendo in pericolo la vita del povero Larry, ma non capiva l'accusa di aver ucciso il presidente. Iggy si ricordava benissimo che quella era la missione datagli dal padre. Ecco, aveva perfettamente stampata nella sua testa l'immagine del padre mentre diceva: "pal...zzo... pre...dente... K... ek..." o qualcosa del genere. In effetti Iggy era troppo concentrato a pensare a preparare l'Hagastaana Olvetum per ascoltare attentamente le indicazioni, ma comunque erano quelle.
    Poco dopo anche Bowser si schierò contro di lui, proferendo l'enigmatica frase:
    "Non solo hai ucciso Kamek, ma hai anche ucciso Kamek "
    Cosa voleva dire? Si stava forse riferendo al cadavere di Kamek? Ma com'era possibile se era già morto?! Questo era troppo. Che Mario stava succedendo? Avevano tutti perso la ragione? Iggy si guardò attorno e si sentì come accerchiato: Larry lo accusava, Bowser era adirato con lui e gli altri presenti lo guardavano malissimo. Non capiva lontanamente tutte quelle accuse che gli venivano lanciate e si adirò profondamente:
    "Io?! Non ho fatto nulla del genere! Come potete pensare anche solo lontanamente ad una cosa simile?! Io ho eseguito alla perfezione gli ordini che mi avete dato e poi mi rimproverate per gli stessi ordini?! E poi cosa c'entra Kamek, che l'avete ucciso Voi, padre, fra l'altro? Non lo stavate strangolando fino a pochi minuti fa? Anche se non era ancora morto io gli ho fatto un favore... non sarebbe potuto di certo rimanere in vita per più di pochi secondi, nelle condizioni in cui io lo vedevo, e io di medicina me ne intendo..." disse vantandosi.
    "Poi queste accuse di aver ucciso il presidente... dopotutto è stato lui a fare l'attentato al castello no? Io ho fatto un favore a tutti quanti!"
    Detto questo si scusò con Larry: dopotutto aveva letto dell'Hagastaana Olvetum solo in un libro ma non l'aveva mai usato nella vita reale e dunque non sapeva che potesse avere quegli effetti collaterali devastanti.

    Venti minuti dopo arrivarono le guardie a prendere Iggy.
    "O prendiamo te, o prendiamo una persona a tua scelta in questa sala."
    Iggy non poteva permettere una cosa simile. Si girò verso i membri della Famiglia Reale:
    "Visto? Ve l'ho detto che è tutta colpa di Kameklandia! Hanno pure mandato dei soldati per ucciderci tutti! Ma noi dobbiamo ribellarci!"
    Con un moto d'orgoglio, si girò verso i soldati:
    "Noi non verremo mai accusati di crimini che non abbiamo commesso, e io, a maggior ragione, non darò mai via un membro della mia famiglia!" e con questa frase Iggy uccise i soldati. Dopodiché mise su se stesso un incantesimo di protezione avanzato: niente e nessuno poteva toccarlo, ferirlo o fargli del male.
    "Così se incontriamo altre guardie possiamo stare tranquilli" disse a Bowser.
    C'erano stati dei diverbi, ma ora che Iggy si sentiva unito alla sua famiglia come non mai: nella sua testa sapeva (o megliocredeva erroneamente) che il Regno di Kameklandia fosse in guerra con IsolBowser e questo clima di guerra non faceva altro che rafforzare i legami con i suoi fratelli e con Bowser.
     
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    Koopa capitano

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    Larry, nella stanza, teneva ancora lo scettro (non il dito eh) puntato sulla faccia di Iggy. "Sei un mostro! anzi, sei solo stupido... come hai fatto a fraintendere gli ordini di nostro padre? Devi essere proprio stupido! poi hai anche torturato Kamek togliendogli le ossa prima di ucciderlo! Dici che Kamek stava già per morire e che tu gli hai fatto un favore uccidendolo? beh... NO! Il Magikoopa ha anche avuto le forze per fare quella magia potentissima! e tu l'hai tartossizzato... ah! infine volevo aggiungere che... Hai cercato di uccidermi!! Come cavolo hai fatto a dimenticare che anch'io ero nella stanza del palazzo?! Due secondi prima stavi parlando con me e poi, anche se hai visto che ero a pochi metri di distanza, hai fatto esplodere i resti del povero Kamek. Menomale che ti reputi un Koopa intelligente!" Larry era talmente arrabbiato che non riusciva nemmeno a respirare.
    "Ora ti meriti proprio una bella punizione!" Aggiunse il Bowserotto che faticava a parlare.
    Dopo venti minuti Larry era ancora nella stanza, iniziava a odiare suo fratello dopo tutti i pasticci che aveva combinato.
    All'improvviso entrarono nell'hotel alcune guardie per prendere Iggy.
    "Hai dieci secondi per decidere. O prendiamo te, o prendiamo una persona a tua scelta in questa sala." disse una guardia.
    "Hey! ma cosa significa? Questa decisione sembra essere fatta apposta per mettere in difficoltà Iggy! ma comunque... IGGY! Sacrificati, per una volta nella tua vita, fa' qualcosa di giusto!" Disse Larry.
    Ma Iggy, per sfuggire da questa scelta, uccise tutte le guardie.
    "Oh my bauser! Così stai solo complicando le cose!" Disse Larry e scoppiò a piangere. "Io non vengo con te! sì... ovviamente anch'io scapperò da questo posto ma non con te! Hai solo causato guai Iggy..."

    Il nerd brufoloso si sentiva unito alla propria famiglia non sapendo che tutti lo odiavano, tutti tranne Koopa N°100.
    Il servo stava cercando Iggy, sarebbe restato con lui e lo avrebbe servito per sempre. Infatti ammirava moltissimo il Bowserotto e lo considerava il Koopa più intelligente al mondo.
    Entrò nella stanza dove vide Bowser, Larry, Bowser Jr., i resti di Kamek senza ossa sul pavimento e... Iggy.
    Lo schiavo si inginocchiò davanti a quest'ultimo baciandogli i piedi. "Vengo con te, ti prego, accetta di guidare un povero servo sperduto, ti servirò benissimo!" Disse il Koopa.
    "Ti devo mostrare una cosa!"Koopa N°100 andò via e chiese al Bowserotto di seguirlo, voleva tirarlo fuori dai guai.
    Il Koopa portò Iggy nei sotterranei dell'hotel e aprì una piccolissima porta di legno. Oltre la porta c'era una stanza minuscola con al centro un portale.
    "Guarda! Ho trovato questo portale mentre esploravo l'hotel! So che se ti teletrasporti con lo scettro rimangono alcune tracce e i nostri nemici possono individuarci. Magari con i portali è diverso! Infatti sul portale c'era scritto: "Questo portale non lascia tracce! Nessuno può trovare colui che entra!"
    Koopa N°100 sorrise ed si avvicinò al portale. "dove andiamo?" chiese il servo e fece cenno a Iggy di raggiungerlo.
     
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