Diario di Bowser, avventure di tutti i giorni

Adatto a tutti

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il sovrano

    Group
    Administrator
    Posts
    2,990
    Reputation
    +29
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    13 ottobre 2013 - Bowsern
    Questi giorni a bordo della Koopa Clown Space Cruise sono stati divertentissimi. Kamek continuava a preparare piatti prelibatissimi e a velocizzare l’astronave superando la velocità della luce (con la magia). Anche se Bowser Jr. detesta la musica, la sala musica, una gigantesca sala in stile Sbausea con una cupola di vetro in cima da cui pende un’elegante luce a cristalli, per lui è stata come una seconda stanza. Il pianoforte a coda, riccamente decorato con la magia, poteva suonare da solo, producendo musica rilassante. Inoltre è stata una buona idea creare anche un teatro, dove abbiamo assistito sia a roba modernissima e spaccatimpani, sia a roba antichissima e noiosissima. A Bowser Jr. è piaciuto il Koopa Magico, di un certo compositore chiamato Bowsert.
    Stamattina (be’, è sempre giorno nella crociera spaziale), mi sono alzato molto presto, per ammirare la Via LattBowser, appena scoperta.
    «Re Bowser» ha detto una voce dietro di me, e mi sono accorto che Kamek ha aperto la porta con un silenzio sovrannaturale (magia?).
    «Con la mia sfera magica, ho potuto stabilire che a pochi anni luce da noi, c'è un pianeta abitato*. Vuole visitarlo?»
    Una sensazione di meraviglia ha colpito il mio cervello, arrostendolo. Sarebbe bellissimo conoscere un’altra specie, un’altra cultura, un altro linguaggio... Che bello!
    «Be’, sempre che sia una specie sviluppata e intelligente. Non potrai mica socializzare con dei microbi unicellulari!» ha aggiunto il Magikoopa, demoralizzandomi.
    Ansimando dalla fatica (l’astronave è enorme) sono riuscito a raggiungere la sala della musica: Bowser Jr. stava dormendo all'interno della cassa armonica del pianoforte, imbottito con cuscini decorati con pentagrammi e note musicali.
    «Che c'è, papà! Sono le sei di mattina!» ha detto lui, alzando il coperchio dello strumento.
    «Bowser Jr.! Oggi andremo su un pianeta abitato!»
    «Veramente? Iuppi!» ha risposto lui, e si è gettato fuori dal suo giaciglio, atterrando su un violoncello.
    Con mio figlio, mi sono diretto nella sala principale dell’astronave. Era una sala enorme, alta in tutto ventitré piani, percorsa da un ascensore che la collegava a tutti i piani dell’astronave. Era decorata in puro oro, con lussuosi divani e una calda musica di clarinetti e contrabbassi la avvolgeva in un’atmosfera di puro comfort.
    «Kamek!» ho gridato, e il Magikoopa si è subito materializzato.
    «Cosa c’è, sovrano?» ha risposto, inchinandosi ai miei piedi.
    «Aumenta la velocità dell’astronave, vorrei arrivare a quel pianeta abitato adesso!» ho ordinato.
    Kamek ha afferrato la sua bacchetta magica e ha urlato: «Bacchetta magica mia, sprigiona la tua magia! Tutti noi bisogno abbiam, per raggiungere il lontano e meraviglioso mondo abitato!»
    L’astronave ha iniziato a traballare, poi tutto inizia a diventare bianco. Improvvisamente mi sono ritrovato, dopo quello che è sembrato un lasso di tempo indefinibile, di nuovo nella sala principale.
    «Papi, ora esci e saremo su quel pianeta!» ha gridato Bowser Jr.. Curioso, ho scavalcato il divano per raggiungere il portone d’ingresso. Si è aperto lentamente, rivelando un cielo grigio e disseminato di guglie e di punte di grattacieli.
    «Re Bowser, le piace? Conquisteremo questo pianeta?» ha detto Kamek con un tono fastidioso.
    «No, voglio solo visitare questo bel pianeta. – ho risposto – Su, Bowser Jr., vieni! Non c’è bisogno di una tuta qui!»
    Mio figlio, correndo, ha gridato: «Sì, iuppi! Dai andiamo!»
    Ho aperto completamente il portone, mentre centinaia di alieni utilizzavano stranissimi oggetti per scattare foto (erano molto piatti, della stessa forma del cellulare che avevo su MartBowser, ma molto più schiacciati). Erano strani, gli alieni, in confronto a me erano bassi, ma mio figlio era decisamente più piccolo. Tutti portavano vestiti oltre alle normali scarpe che vedevo ogni giorno anche a CastelBowser.
    «So, we're not alone!» ha detto un tizio piuttosto alto, con un particolare cappello con la visiera.
    Questi alieni sembravano molto trasgressivi... Il modo in cui si muovevano, molto molto lontani dalla rigidità delle giornate a CastelBowser. C’erano persino persone che viaggiavano su arnesi con ruote, come se le gambe fossero troppo difficili da usare.
    Improvvisamente un tizio dalla pelle scura si è fatto avanti, separando la folla. A giudicare dallo sguardo degli altri sembrava proprio essere un leader, come lo ero io per i Koopa.
    Quel signore, vestito elegantemente (molto meglio degli altri), mi si è piazzato davanti e ha detto: «Good morning. I’m the leader of the Earth, welcome to America! I’d like to see your big ship!»
    Non capendo niente, ho solamente pronunciato due frasi: «Siete gli alieni? Noi veniamo dal Pianeta Bowser.»
    Lui ha detto: «Oh, so, this is your language!»
    Stanco, sono sceso dall’astronave, spingendolo da parte. Tutti hanno iniziato a gridare, non so se di gioia o per spavento, comunque mi sono diretto verso la città, con grattacieli molto alti (ma mai alti come CastelBowser... poi mio castello è alto, ma anche decorato da cima a fondo, i grattacieli di questo mondo invece sono tutti poco dettagliati, grigi e con finestre regolari eccetera).
    Tutti ancora mi scattavano foto, ora c’erano macchinari sempre più grossi. Forse dovevano utilizzarli per stampare i GiornalBowser, sempre se esistessero anche lì...
    «Papi, a te piace questo mondo?» ha chiesto Bowser Jr.. Non mi ero nemmeno accorto di lui!
    «Ehm... Non trasmette la grandiosità che trasmette IsolBowser, ma devo dire che questi grattacieli sono già abbastanza alti per degli alieni così bassi.»
    Camminando in giro ho visto tantissime scritte strane. Cercherò di riportarle, anche se so già di non riuscire a scrivere le lettere di quell’alfabeto sconosciuto. Mi ricordo questo: “Welcome to New York”, “Drink Coca Cola”, “Eat Hamburgers” e poi, su un maxischermo su un grattacielo: “An alien is here, in New York City. He isn’t evil like the aliens on TV!”. La mia memoria dev’essere lunga come la barba di Bowser I: sono riuscito a trascrivere tutte le cose che ho visto, anche se sono scritte con questo strano alfabeto!
    Mi sono girato per vedere la mia enorme astronave, e mi sono accorto che tutti stavano entrando. Oh no!
    Ho guardato il mio orologio: erano le undici di notte, ma lì ancora splendeva il sole, alto nel cielo.
    Mi sono rannicchiato in un buio vicolo, e mi sono addormentato.

    *Pianeta abitato: Il pianeta di cui parla non altro è che la Terra, quella abitata da terrestri (umani).

    Edited by Re Bowser - 30/12/2015, 17:27
     
    Top
    .
  2. Bowser and Peach
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Bravoooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! *applaude*
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il sovrano

    Group
    Administrator
    Posts
    2,990
    Reputation
    +29
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    Grazie :)
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il sovrano

    Group
    Administrator
    Posts
    2,990
    Reputation
    +29
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    14 ottobre 2013 - Sicuri a casa?
    Mi sono svegliato di nuovo in quel vicolo... Ehm... C’era un bizzarro scienziato alieno che stava sezionando il braccio di mio figlio.
    «Ehi!» ho gridato, e quello si è voltato ed è scappato via. Mmm, su questo pianeta hanno uno strano modo di salutare la gente: che significato avrà sezionare un braccio?
    Ho tirato fuori dal guscio il sacco magico di Kamek* e ho guarito Bowser Jr. (che era ancora addormentato).
    «Bowser Jr., devi svegliarti!» ho gridato. Niente da fare, mi sono alzato e ho incastrato mio figlio nel guscio, per portarlo via.
    Mi sono accorto solo fuori dal vicolo che lì era notte. Ecco, una notte leggermente diversa: prima di tutto c’era una piccola luna senza anelli che brillava nel cielo (so che non c’è bisogno di specificarlo, ma per i Koopa più stupidi preciso: nel nostro mondo ci sono due lune, quella più grande ha un anello che lo circonda, mentre quello più piccolo è un asteroide, visibile nel cielo solo per due ore, e sempre durante la notte), e il cielo è di un misterioso blu scuro (per i Koopa che non escono mai di casa: il cielo nel Pianeta Bowser di notte solitamente è viola, ma potrebbe essere colorato, soprattutto a Kameklandia, dove la magia viene usata più di frequente).
    C’erano numerosi elicotteri che volavano rumorosamente nel cielo... Non so se lo fanno di frequente di notte, forse lo fanno solo per tenermi d’occhio. Perché solitamente in tutti i luoghi del Pianeta Bowser c’è il divieto dell’utilizzo di elicotteri di notte, se non per una cosa urgentissima.
    Comunque mi sono diretto verso l’astronave (stranamente aveva le luci accese, forse gli umani avevano capito come farlo, anche se non credo che abbiano decifrato così in fretta il nostro linguaggio). Una fastidiosa giornalista (o quel che è) mi ha interrotto, ponendomi davanti alla bocca una roba nera sferica. Io lo mangiata e... che schifo! Sicuramente non mi stava offrendo un cibo, ma era qualche tipo di amplificatore del suono... Solo ora mi rendo conto che se avessi continuato così tutti gli abitanti di questo pianeta mi avrebbero immaginato come un ignorante...
    Sono entrato all’interno della mia astronave, mentre iniziava a formarsi una folla di persone urlanti: volevano che io rimanessi... Però io non sarei mai rimasto solo per diventare una cavia per gli scienziati...
    Affamato (nell’astronave regnava un silenzio sovrannaturale) mi sono diretto verso la gigantesca sala da pranzo. Ho aperto la porta e mi sono accorto che lungo il gigantesco tavolo c’erano centinaia e centinaia di alieni che mangiavano a volontà cibi tradizionali del nostro pianeta, ma si erano portati anche delle cose schifose del loro posto...
    Kamek mi si è piombato davanti e ha gridato, ansimando per la corsa: «Scusa o Sommo Bowser... Non è una cosa facile trovare un pianeta abitato... Quindi ho voluto socializzare con alcuni di loro... – ho intravisto quell’uomo dalla pelle scura che avevo visto prima – ... Ehm... Scusa, ma ho esaurito tutti i cibi nell’astronave, devo proprio dire che quelli non si saziano mai! Comunque vuoi mangiare questo “hamburger”? Me l’ha presentato un ragazzino e devo dire che, confrontato ai cibi che mangiamo sul Pianeta Bowser... non è male!»
    Kamek ha preso una specie di panino con dentro delle carni e verdure sconosciute. Dovrebbe essere l’“hamburger” di cui mi parlava prima. Con uno sguardo stressato, ho visto ancora quel tavolo pieno di extra-Pianeta Bowser che mangiavano, e ho addentato il panino.
    Mmmm... Mai mangiata una cosa migliore! Sono sicuro che porterò il panino a IsolBowser. Ho conservato l’“hamburger” in una bustarella-Bowseriana di plastica, e ho detto ad alcuni servi Koopa di conservarla nel refrigeratore.
    Sorridendo, sono andato davanti al gigantesco tavolo, mentre tutti gli alieni smettevano di mangiare. C’era un profumo particolare, un misto di profumo fra cibi del Pianeta Bowser e di questo su cui sono atterrato.
    Sempre sorridendo, ho poggiato le mani sul tavolo e, con tutta la forza che avevo, l’ho rovesciato, sporcando tutta la moquette di olio e di cibo.
    «Fuori!» ho comandato, indicando la porta d’uscita. Non credo che abbiano capito il mio messaggio, però, osservando il mio dito puntato contro l’uscita, si sono diretti tutti verso l’affollata città, a testa bassa.
    L’uomo dalla pelle scura – il più elegante – si è posizionato bene davanti a me, e si è schiarito la voce. Proprio quando stava per aprire la bocca, per dire qualche frase (che non avrei capito), l’ho afferrato e l'ho gettato fuori dalla porta.
    Con un battito di mani ho chiuso la porta d’uscita e con un incantesimo ho controllato se ci fosse ancora traccia di extra-Pianeta Bowser nell’astronave. No, nessun alieno.
    Tirando un sospiro di sollievo, ho fatto partire di nuovo la crociera spaziale, mentre fuori dalla finestra le punte dei grattacieli iniziavano a diventare sempre più piccole. Poi ho visto il pianeta dall’alto, un globo verde, giallo, marrone e soprattutto... azzurro. Non c’era traccia di lava visibile dallo spazio? Strano.
    Ho detto a Bowser Jr.: «Come chiamiamo questo pianeta?»
    «Ehm... Bowsern!» ha risposto velocemente mio figlio.
    «Perché?» ho chiesto, un po’ incredulo. Poi ho capito: tutti i pianeti che io e i Koopa abbiamo scoperto (completamente inabitati) si chiamano “Bowsera”, “Bowserb”, “Bowserc” eccetera eccetera, con tutte le lettere a parte la “n”. Quindi “Bowsern” era l’unico nome disponibile (per ora), e quindi voleva dire che il nuovo pianeta si sarebbe chiamato Bowsern!
    Mi sono diretto verso la camera dal letto: anche se era mattina, dovevo dormire per fare un bel sogno su quel pianeta, esplorando tutti i luoghi, anche quelli che non avevo visitato.

    NOTA DELL'AUTORE:
    Ora tutti voi Koopa vi chiederete: - Ma allora se non c’è traccia di alieni nell’astronave, come mai migliaia di essi hanno raggiunto IsolBowser al ritorno di Bowser?
    Risposta: Bowser Jr. mi ha chiamato per tutta la mattinata e per tutto il viaggio di ritorno, ma io me ne stavo in camera a dormire beatamente, senza preoccuparmi delle sue urla.
    Infatti eccovi una parte del suo diario... (ora sarà contentissimo perché ho pubblicato una cosa scritta da lui):
    Io dopo il viaggio andavo verso la mia camera da letto. Apro la porta e vidi la finestra spalancata. Prima che l'astronave parte, ho deciso di chiudere la finestra, dato che una volta nell'Universo possa non soffocare. Però, mentre l'astronave stava partendo, vidi fuori dalla finestra un fumo sul pianeta Bowsern. C'erano tante astronavi (erano di forma allungata con una fiamma) che partivano dal pianeta, forse stanno seguendo la nostra, per venire da noi. Alarmatto, sono andato verso la stazna di Bowser, il mio padre, ma lui dorme, quindi ho urlato tantissime volte Bowser Bowser ma lui non mi ascoltò, così mi ero diretto verso la stanza e mi sono messo a scrivere il diario, cosa che stavo facendo anche ora, in questo momento. PIESSE: Allora, praticamente anche ora che sto scrivendo il pièsse nel diario ci sono le astronavi dietro la nostra astrovane e è per qesto che fui ancora allarmato in quel momento: raggiungeranno sicurmente la nostra pianeta.

    *Sacco magico di Kamek: È come la bacchetta magica di Kamek ma utilizzabile da tutti coloro che non hanno la padronanza della magia.

    Edited by Re Bowser - 30/12/2015, 17:32
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bowser X

    Group
    Administrator
    Posts
    517
    Reputation
    -1
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    WOW! Bello! Povero Obama, l'hai lanciato fuori dalla finestra.

    SUL CAPITOLO PRECEDENTE: Ormonati? Se lo vedesse un bambino di 5 anni non sarebbe molto educativo O_O.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il sovrano

    Group
    Administrator
    Posts
    2,990
    Reputation
    +29
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    CITAZIONE (MegaMiniBowser @ 2/11/2013, 13:24) 
    WOW! Bello! Povero Obama, l'hai lanciato fuori dalla finestra.

    SUL CAPITOLO PRECEDENTE: Ormonati? Se lo vedesse un bambino di 5 anni non sarebbe molto educativo O_O.

    Come hai fatto a capire che era Obama? Non ho messo il nome xD
    Dov'è che ho messo Ormonati? o.o
    Comunque ti è piaciuta la parte del tuo diario? lol
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il sovrano

    Group
    Administrator
    Posts
    2,990
    Reputation
    +29
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    15 ottobre, 2013 - Bowsernesi, amici o nemici?
    «Kamek!» ho gridato al mio fedele aiutante «potresti, per piacere, creare con la tua magia un portale per spedirci direttamente a casa?»
    «Perché? Non ne puo più, signor migliore?» ha detto lui, tenendo bassa la testa incappucciata.
    «Certo. Non potevi far nulla di meglio con quella tua schifosa bacchetta magica? Mi sto annoiando troppo: in quest’astronave ci sono solo ottime camere decorate in stile Sbausea, un teatro che fa uno spettacolo per me e per mio figlio tutti i giorni, un bagno gigantesco grande quanto una spiaggia, ventitré inutili piani pieni e zeppi di stanze lussuosissime che non ho nemmeno visitato! Voglio che, una volta arrivato a IsolBowser, distruggi questa nave da crociera spaziale, pezzo per pezzo, senza nemmeno un po’ di magia!» ho urlato con rabbia.
    «Va bene, Sua Maestà» ha risposto Kamek, nascondendo una lacrima che gli scendeva giù per la guancia.
    «Papi! Ho una cosa importante da dire!» ha gridato Bowser Jr., che è comparso all’improvviso dopo una corsa di dieci minuti (o almeno credo, se non di più) dalla propria stanza alla Sala Centrale (dove mi trovavo io).
    «Via che non sono dell'umore adatto oggi.» ho urlato «Siamo già a IsolBowser stasera.»
    «Cosa? Ma... ma... La coltivazione di piante tropicali? Stanno per nascere due carinissimi Blurga*!»
    «Non me ne frega un bel niente. Quest’astronave verrà smontata immediatamente.»
    Non so perché ero tanto arrabbiato: forse perché quel pianeta era troppo bello (parlo di Bowsern), invece ieri l’ho abbandonato proprio quando avevo capito che lì l’aria era pulitissima. Ora non posso più tornarci perché altrimenti farei una figuraccia.
    «Papi! Ho visto tante astron... –
    «Mi andrebbe di urlare tante parolacce. Vattene!»
    Con questo ho zittito mio figlio, che è ritornato nella Sala Musica, già abbastanza rovinata, con un violoncello fracassato sul pavimento.

    ***


    Ecco, la mia bella IsolBowser... fantastica... Pulita... Mamma mia, guardarla dalla finestra mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.
    Già a cinquanta metri d’altezza ho aperto la finestra, saltando fuori e atterrando nel mio guscio, tastando di nuovo l’umido terriccio, leccando le pietre con piacere. La mia terra natale...
    Erano solo le nove di sera, potevo ancora godermi di nuovo il lusso di CastelBowser, i vecchi documenti da firmare. Kamek, una volta sceso, ha iniziato a smontare pezzo per pezzo la nave. Già due minuti dopo ho visto le teste dei due Blurga esposte al vento dell’isola. E infatti... voilà, si sono spezzate (quanto ci godo). Mini Bowser invece si è messo a piangere. Lo dico perché le sue urla si potevano anche sentire da lontano.
    Ho alzato lo sguardo al cielo e... ehi! Oltre al romantico colore giallo della sera, ho visto due luci azzurre... Anzi, quattro... No. Trentatré.
    Quelle luci, che sembrano muoversi due a due, hanno iniziato ad avvicinarsi sempre di più... Che siano pezzi di stelle entrate per sbaglio nel portale di teletrasporto creato da Kamek prima nell'universo?
    Poi intorno alle lucine, è comparso qualcosa di nero, sì, molto grande. Sembravano proprio delle...
    «PAPI! – ha gridato Bowser Jr. – Te lo dicevo, stupidastro!»
    Era questo che doveva dirmi il fastidioso piccoletto?
    Un’astronave è atterrata vicino a una casa Koopa (l’onda d’urto l’ha fatta crollare), emettendo da dei buchi potenti fiammate.
    Un tizio (credo proprio siano i Bowsernesi che ci hanno seguiti), in una sottile tuta arancione e bianca è saltata giù, compiendo balzi strani e larghi.
    Si è fermato davanti a me e mi ha fatto un saluto con la mano ricoperta dalla tuta arancione. Sì, tipo quella roba che indossa Mario alle mani, ma dall’aspetto molto più “moderno” (d’altronde non sono esperto in ‘ste cose).
    Ok, ho visto attraverso il casco di quel tizio il familiare volto del leader dei Bowsernesi... quello lì dalla pelle scura.
    «Hi! I followed you!» ha gridato.
    Ho urlato, mentre un gruppetto di alieni si è formato davanti a me.
    «Basta! Via tutti!»
    «No! I only want to speak, to talk, to tell you something... I want to learn a lot of things about your planet! We can...»
    Troppo tardi, con una potente zampata l’ho scagliato lontano. Ho guardato la mia zampa: c’era un pezzo della tuta.

    *Blurga: piante carnivore alte dodici piani, la serra dell'astronave è alta tredici piani, ed è provvista di balconi per ogni piano.

    Edited by Re Bowser - 30/12/2015, 17:37
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bowser X

    Group
    Administrator
    Posts
    517
    Reputation
    -1
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    Poveri Blurga :*triste*: .
    Bello! Ma dovevano mandare proprio Obama in un pianeta ostile e sconosciuto dove rischia di morire?
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il sovrano

    Group
    Administrator
    Posts
    2,990
    Reputation
    +29
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    CITAZIONE (MegaMiniBowser @ 9/11/2013, 12:09) 
    Poveri Blurga :*triste*: .
    Bello! Ma dovevano mandare proprio Obama in un pianeta ostile e sconosciuto dove rischia di morire?

    Perché Obama è curioso ^^
     
    Top
    .
  10. Bowser and Peach
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Bella parte! Questa fiction è proprio adorabile!
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il sovrano

    Group
    Administrator
    Posts
    2,990
    Reputation
    +29
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Bowser and Peach @ 10/11/2013, 22:21) 
    Bella parte! Questa fiction è proprio adorabile!

    Grazie :) Siete i migliori lettori (siete due lol) della fiction! :D
     
    Top
    .
  12. Bowser and Peach
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Come si dice pochi ma buoni :)
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il sovrano

    Group
    Administrator
    Posts
    2,990
    Reputation
    +29
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    15 ottobre 2013 - Bowsernesi, amici o nemici?
    «We lost him!» hanno urlato dei giovani Bowsernesi, dopo essersi radunati intorno al corpo.
    Indietreggiando, sono entrato nel cuore della foresta. Ero spaventato, forse avevo ucciso qualcuno, forse quel tizio dalla pelle scura è... morto! Correndo, ho sentito un rumore assordante, e ho visto l’astronave Bowsernese dietro di me partire, con uno spaventoso boato. Tutto il paesaggio, dietro di me, è stato coperto dall’ombra dell’immensa astronave.
    Dopo essere passata sopra alla mia testa, è scesa davanti, oltre il bosco. Mi staranno aspettando?
    Spaventato, ho iniziato a correre cambiando direzione. Sì, verso il lago! Intanto, una truppa di Bowsernesi nelle loro patetiche tute arancioni (credo che all’interno fossero armati, dato che erano un po’ gonfie, le tute) ha iniziato ad inseguirmi.
    «He killed our leader, now we have to kill him!» ha gridato un tizio ciccione, con uno strano accento mai sentito prima.
    Ma io sono Bowser, loro sono molto più bassi di me! Sono anche più piccoli, e hanno l’aria di essere decisamente più deboli!
    Incoraggiato da tutti questi pensieri che mi hanno, improvvisamente, folgorato il cervello, come un fulmine che è caduto dal cielo in tempesta, mi sono fermato.
    «Dai, venite ragazzi!» ho gridato, sputando su una pianta rosea.
    L’immensa truppa si è fermata, poi ho visto un braccio partire dalla seconda fila, e spingere un piccolo ragazzo verso di me. Lui, evidentemente, spaventato, ha alzato il braccio, tenendo in mano una specie di pistola.
    Mi sono avventato su di lui e l’ho gettato in aria. Ups, forse la forza di gravità del nostro pianeta è troppo leggera per lui, infatti è finito in aria, e non l’ho più visto. Asciugandomi la zampa dalle lacrime (sì, sono di quel ragazzo), ho iniziato ad afferrare altri Bowsernesi e a lanciarli in aria, mentre un’astronave passava sopra di me, cercando di prendere tutti quelli che passavano vicino.
    Per sbaglio, ho gettato un tizio armato nel lago davanti a me, e lui è affondato, gridando di dolore. Strano, come mai soffrono davanti all’Acqua Bowseriana, la nostra unica fonte di sopravvivenza?
    Improvvisamente, una lampadina si è accesa nel mio trascurato cervello. E se attirassi le astronavi nel lago?
    Intanto la Truppa Koopa è venuta a soccorrermi: allegri Koopa e Goomba, saltellando, mi hanno raggiunto, inchinandosi davanti a me. Arrabbiato, li ho mandati via con numerose fiammate. I Paratroopa, volando via, sono stati risucchiati dalle astronavi.
    Io, invece, mi sono tuffato nell’acqua e, dopo aver compiuto lo sforzo di aprire gli occhi (è la prima volta che lo faccio senza i miei soliti occhialini che profumano di camomilla), ho visto tantissimi sottomarini sopra di me, ancora fuori dall’acqua, agganciati a diverse mani robotiche che partivano dall’astronave principale.
    Una volta sganciati, ho visto con i miei stessi occhi le luci delle moderne macchine affievolirsi, poi spegnersi improvvisamente. I sottomarini sono affondati e io, sono uscito di nuovo allo scoperto.
    Ritornato al luogo di prima, ho visto due Bowsernesi porre l’uomo dalla pelle scura in una bara di legno, mentre un altro tizio, vestito in modo strano, ha iniziato a cantare e a spargere l’incenso, che si è subito dissolto nell'aria.
    Dopo aver sentito il pungente odore dell’incenso, ho gridato con tutto il mio cuore e i tre tizi, spaventati, sono entrati nell’astronave. Uno è uscito di nuovo, cercando di portarsi dietro anche la bara, ma dopo aver visto che l’ingresso principale si stava per chiudere, è saltato dentro, riuscendo a riprendersi solo la bara vuota.
    Tutti i Bowsernesi sono partiti, a parte quelli finiti nello spazio, quello là che è finito in fondo al lago, e il tizio dalla pelle scura (davanti a me).
    «Paaapi!» ha gridato Bowser Jr., con una fastidiosissima voce.
    «Visto che eroe? Già Bowser Jr., di’ al tuo maestro di storia di aggiungere questo episodio nel suo libro.»
    «Sì, sei stato fortissimo. Ma... non ti parlerò più per tre settimane e mezzo perché hai ucciso i miei poverissimi Blurga. E la storia del libro di storia puoi anche scordartela. Tutto questo passerà inosservato, e dirò a tutti i testimoni di stare in silenzio.»
    Ora... Mi sembrava quasi impossibile che una quasi invasione aliena potesse passare inosservata. Forse l’informazione potrebbe aver già fatto il giro di InternetBowser e anche il Goomba di Bongabonga lo potrebbe già sapere ma... Se è solo questo che devo fare per farmi perdonare da Bowser Jr., lo farei più che volentieri.
    Ho guardato da lontano i razzi che partivano per MartBowser... Ah, tutto è cominciato da lì... Riassumendo: dopo aver preso il razzo di MartBowser, sono rimasto imprigionato su quel pianeta per aver comprato un biglietto di sola andata e, dopo essere fuggito, sono stato salvato da Kamek e da mio figlio, e poi abbiamo iniziato a fare una vacanza spaziale per un po’ di giorni, finché non abbiamo incontrato finalmente un pianeta abitato. Dopo una breve visita, sono tornato nell’astronave per tornare a casa, ma i Bowsernesi ci hanno seguiti, e, dopo questa emozionante guerra (o quasi), siamo di nuovo salvi.
    È stata una bella avventura, ma sono sicuro che non ritornerò mai più nello spazio. O almeno per i prossimi ottanta miliardi di anni (il che vorrà dire che vieterò anche ai miei remoti discendenti di andarci, nello spazio).
    Ok, ora non continuerò più a scrivere questo diario, dato che devo andare a dormire e ho già il callo dello scrittore (ho spaccato trenta penne per scrivere questa pagina di diario... questa lunga pagina).
    Quando pubblicherò il mio diario... Capirò quante saranno le pagine che ho scritto, una volta stampate. Ma credo che non pubblicherò mai il mio diario, sono cose private, queste!

    Edited by Re Bowser - 30/12/2015, 17:39
     
    Top
    .
  14. Bowser and Peach
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Bravo! Ottima fiction <3
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bowser X

    Group
    Administrator
    Posts
    517
    Reputation
    -1
    Location
    IsolBowser

    Status
    Offline
    :Pollicinsù:
     
    Top
    .
348 replies since 30/9/2013, 16:47   4565 views
  Share  
.